Norcia: «Martedì giorno decisivo»

Gli agricoltori protestano per la semina a rischio e Agabiti (Coldiretti) annuncia: «Abbiamo proposto soluzioni praticabili. Le istituzioni parlino»

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di Pietro Cuccaro

Martedì. Il prossimo appuntamento, forse decisivo, lo ha annunciato a umbriaOn il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti: «Noi abbiamo indicato alle istituzioni delle possibili alternative a quelle che ci propongono per raggiungere i luoghi nei quali gli agricoltori devono seminare. Martedì (ma pare che la presenza dell’assessore Fernanda Cecchini, che pure domenica è salita su un trattore in colonna per la protesta organizzata a Norcia, non sia certa; ndr) dovrebbero darci una risposta definitiva».

PARLA ALBANO AGABITI (COLDIRETTI) – IL VIDEO

La protesta Perché loro – erano un centinaio i partecipanti a quella che avevano presentato come «più che una manifestazione di protesta, un modo per cercare di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni che prendono decisioni senza avere alcuna idea e senza prendere in considerazione le nostre necessità» – hanno le idee chiare: «Se riparte Castelluccio, riparte l’Umbria». Loro, infatti, lo sanno: saltare, proprio quest’anno, l’appuntamento con la semina – sul  Pian Grande di Castelluccio di Norcia e nei campi dove si coltiva la lenticchia – significherebbe certificare la morte dell’intero borgo, distrutto dalle scosse di terremoto del 24 agosto e del 30 ottobre. Da mesi, infatti, gli agricoltori chiedono la riapertura della strada, la provinciale 477, che in poco più di venti chilometri collega Norcia al borgo. Una strada distrutta e impraticabile, per la cui messa in sicurezza servono quasi cinque milioni di euro oltre che mesi di lavoro. Mentre per seminare, ormai, è questione di giorni.

LE FOTO DELLA GIORNATA

La strada Quello che viene proposto loro: novanta chilometri e tre diverse regioni da attraversare con i mezzi pesanti diventa impossibile. Ma senza trattori non si semina e senza semi gli oltre 600 ettari di terreno ai piedi del monte Vettore rimarranno spogli. «Chi prende le decisioni non ha la minima idea di che cosa può significare viaggiare con un trattore per quasi cento chilometri. Non è solo una questione di tempi, è proprio impossibile dal momento che a Castelluccio non si può dormire, manca acqua e l’energia elettrica, e quindi la sera dovremmo rientrare».

PARLANO GLI AGRICOLTORI – IL VIDEO

Le alternative Secondo Albano Agabiti ci sono almeno due possibilità diverse: «Si potrebbe utilizzare il percorso di Campi, con una strada sterrata che, però, ci potrebbe permettere di raggiungere le aree da seminare senza grandi problemi per i trattori; oppure attraverso le gallerie delle Forche Canapine, che vengono utilizzate dai mezzi di servizio e che, magari con un servizio di scorta, ci permetterebbe di arrivare in un tempo stimati di 40, 45 minuti, che riteniamo ragionevole» 

PROTESTE ANCHE IN MUSICA – IL VIDEO

L’assessore L’assessore regionale Fernanda Cecchini, che ha potuto ‘toccare con mano’ e ascoltare dalla viva voce degli agricoltori quali sono le vere problematiche da affrontare subito, ha garantito che la Regione non è sorda alle istanze che vengono da chi rischia di perdere davvero e definitivamente tutto. Dovranno essere però le autorità preposte ad assicurare la viabilità. Ma adesso gli agricoltori vogliono risposte concrete.

PARLA L’ASSESSORE CECCHINI – IL VIDEO

 

 

 

 
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