Foligno, Camirri è vivo e sta bene

Il giornalista de Il Messaggero scomparso da due giorni si è fatto vivo domenica mattina presso i carabinieri di Scanzano

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L’ultimo articolo postato alle undici di sera di giovedì, poi più nulla. L’indomani, Giovanni Camirri, giornalista folignate del Messaggero, appassionato di escursionismo e passeggiate in montagna, ha lasciato l’auto al parcheggio delle cascatelle di Belfiore e si è incamminato.

Il cellulare era nell’auto

La sua auto è stata ritrovata dai carabinieri nel pomeriggio di venerdì. All’interno il cellulare. Già da qualche ora erano cominciate le ricerche dell’uomo, 46 anni, che vive in zona. Poco dopo la notizia è arrivata nelle varie redazioni, seguita a quel momento di empasse che è legittimo quando ci si ritrova a scrivere di persone che si conoscono. Nel tardo pomeriggio di sabato, invece, è stata proprio la famiglia a chiedere di lanciare un appello, con nome, foto e una richiesta di aiuto: «Qualunque segnalazione, in questa fase delicata, potrebbe essere utile per fare luce sulla sparizione».

Ricerche palmo a palmo

In campo un massiccio spiegamento di forze di soccorso, in azione sulla montagna folignate, quella che Giovanni conosce così bene per esserci stato tante volte a camminare e dove probabilmente si è disperso, per motivi ancora ignoti. Sul posto, insieme ai volontari, sono presenti i vigili del fuoco, carabinieri, polizia e soccorso alpino e speleologico. La zona è battuta da ore anche con l’ausilio di cani molecolari, addestrati nella ricerca dei dispersi, ed è stata inoltre perlustrata con l’aiuto degli elicotteri. Ovviamente la pioggia incessante non aiuta le ricerche.

Aggiornamento domenica mattina

Giovanni Camirri è vivo e vegeto. Nella prima mattina di domenica 17 novembre, pur infreddolito dalle due notti trascorse fuori di casa, si è presentato presso il comando stazione carabinieri di Scanzano – afferenti alla Compagnia di Foligno -, qualificandosi. La stazione dell’Arma si trova a un chilometro circa dal luogo dove era stata rinvenuta la sua auto. Su cosa abbia fatto in queste 48 ore, è al momento mistero. Ma il tutto – pare ovvio – verrà chiarito quanto prima dallo stesso Camirri all’Arma. Sembra intanto che il collega – in buone condizioni di salute – sia sempre rimasto nella zona, anche in ragione di alcuni ‘avvistamenti’ segnalati ai ricercatori nella giornata di sabato. A prescindere dai dettagli, davvero una bella notizia.

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