Foligno: «Giuste le cure al bimbo malato»

La Usl2 risponde a Mancini: «Le condizioni cliniche sono gradualmente migliorate, si prevede la dimissione nei prossimi giorni»

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A seguito di quanto denunciato dal consigliere regionale della Lega Valerio Mancini – secondo il quale il bimbo di 9 anni che da giovedì è ricoverato presso il reparto di pediatria dell’ospedale ‘San Giovanni Battista’ di Foligno per una grave malformazione genetica non sarebbe assistito adeguatamente a causa della carenza di personale infermieristico e medico – interviene la direzione sanitaria della Usl Umbria 2.

La situazione del bambino

«Dal 4 febbraio 2019 è ricoverato presso il reparto di pediatria dell’ospedale San Giovanni Battista di Foligno per dispnea ed infezione da Metapneumovirus – si legge in una nota della Usl2 – un bambino affetto da sindrome polimalformativa associata a malattia genetica. Il bambino è noto ai servizi sanitari del distretto di Foligno, che lo ha in carico fin dal 2011 e nonostante la gravissima patologia lo stesso ha dimostrato, nel tempo, un buon livello di accrescimento. A domicilio viene assistito secondo i parametri previsti dal 3° livello delle cure domiciliari, il più elevato, secondo la classificazione Agenas, ma il piano assistenziale individuale prevede anche cure ed assistenza ulteriori, rispetto allo standard, comunque garantiti dalla Usl Umbria2».

Il ricovero

La famiglia del bambino «fruisce inoltre dell’assegno di 1.200 euro mensili previsto dalla DGR 454 del 21 aprile 2017, sempre sul bilancio sanitario, con le quali la famiglia stessa può arricchire il piano assistenziale, oltre quello già ritenuto adeguato dall’unità valutativa multidimensionale della Usl. Negli ultimi giorni a domicilio il bambino ha manifestato una sintomatologia respiratoria che ha consigliato il ricovero in ospedale per l’adeguato trattamento della fase acuta. Fin dal giorno del ricovero nel locale reparto di pediatria, al bambino viene erogata in ospedale l’assistenza medica ed infermieristica appropriata al caso così come stabilita dai pediatri che lo hanno preso in carico».

«Cure adeguate»

Il reparto di pediatria dell’ospedale di Foligno, ricordano, «è dotato di personale medico e infermieristico adeguato per i livelli di cura che la struttura deve garantire in un ospedale Dea di 1° livello; il personale medico, qualora si fosse trattato di un quadro necessitante di cure ed assistenza da terapia intensiva, avrebbe preso in considerazione, come avviene di consueto, il trasferimento in una terapia intensiva pediatrica, che, nella fattispecie è presente, vicino all’Umbria, a Roma presso l’ospedale Bambin Gesù ovvero a Firenze presso l’ospedale pediatrico Meyer. Grazie anche alle cure e all’assistenza ricevute durante il ricovero, le condizioni cliniche del bambino sono, però, gradualmente migliorate sia dal punto di vista respiratorio, che dal punto di vista metabolico. Sono attualmente in atto ulteriori accertamenti al fine di ottimizzare la terapia di base del bambino, anticipando i controlli che dovrebbe fare a domicilio; si prevede infatti la dimissione nei prossimi giorni». La direzione sanitaria coglie l’occasione per «ringraziare il personale sanitario sia della sede distrettuale che di quella ospedaliera, che si sta prodigando da anni sia a domicilio che in occasione dei ricoveri ospedalieri con ottimi risultati, per garantire una corretta assistenza anche in un contesto piuttosto difficile».

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