Fontana piazza Tacito, l’iter va avanti

Terni, la giunta approva – linea tecnica – il progetto definitivo per lo stacco della superficie musiva e per il rifacimento

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Velocità e concretezza. Due termini che di certo non possono essere accostati – vuoi per problemi tecnici, burocratici o per ‘incomprensioni’ con l’ex Soprintendente per le Belle Arti e il Paesaggio dell’Umbria, Stefano Gizzi, sostituito poi da Marica Mercalli – alla storia legata alla fontana di piazza Tacito, a Terni. Lo scorso aprile la giunta ha dato il via libera per l’approvazione del progetto di fattibilità del distacco del mosaico esistente e del successivo rifacimento, giovedì c’è stato invece il semaforo verde in relazione alla linea tecnica del progetto definitivo – l’ultima fase, la sesta – per lo stacco della superficie musiva. Uno step intermedio verso il progetto esecutivo.

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Il verbale definitivo Il 27 aprile la giunta aveva dato l’ok al bando e alla relazione riguardante il test per lo stacco di una porzione del mosaico (prime due fasi del recupero, a farlo la Coo.Be.C. di Spoleto), quindi il 10 luglio il responsabile unico del procedimento – Federico Nannurelli – ha messo ‘nero su bianco’ il verbale di verifica conclusivo del progetto definitivo per l’ultima fase dei lavori di recupero: «Si può ritenere – si legge nel documento – che gli elaborati tecnici redatti si trovino ad un alto livello di approfondimento, così accurato che gli stessi possono essere ritenuti verificati anche per il loro livello definitivo». La giunta ha dato il suo giovedì per poter proseguire l’iter di rifacimento nel rispetto dei cartoni di Corrado Cagli.

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La conservazione e l’Ast Prima di arrivare all’approvazione del progetto definitivo, il sindaco Di Girolamo – 5 luglio – ha chiesto all’Ast di «attivare una collaborazione con il Comune per la fase di conservazione ed esposizione dell’opera musica originale che verrà staccata», mentre il giorno successivo il Rup ha inviato la relazione conclusiva alla Soprintendenza per poter procedere con l’approvazione. Le analisi e le schede tecniche hanno riguardato i rilievi tematici, il rilievo delle malte, la tavola delle acque, il rilievo del degrado, il rilievo degli attacchi biogeni e quello del quadro fessurativo.

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Il progetto esecutivo Il via libera riguarda l’approvazione in linea tecnica del progetto definitivo. Uno step più rilevante e definitorio sarà legato al progetto esecutivo: «Dovrà consistere – spiega Nannurelli – bekka redazuibe di elaborati tecnici integrativi che andranno a definire con più accuratea il costo degli interventi, i materiali da utilizare e le modalità attuative di dettaglio che possono giustificare l’unicità della scelta assentita dalla Soprintendenza; dovrà prevedere la redazione del piano di monitoraggio e manutenzione della superficie musiva anche al fine di garantirne la sua durata nel tempo, alle condizioni di esposizione agli agenti atmosferici, all’efffetto delle acque di scorrimento della fontana e dei carichi antropici che possono essere introdotti nel contesto urbano di riferimento». Il rup, nell’elencare tutte le attività istruttorie effettuate finora, conclude esprimendo un «giudizio positivo di accettazione e verifica degli elaborati di progetto». Da ricordare che il primo piano di restauro e recupero fu lanciato nell’estate 2013; mentre nel dicembre 2011 furono approvate le linee guida, le metodologie e lo studio di fattibilità dell’intervento. Proprio così, oltre cinque anni fa. Per ora siamo al 22 luglio 2017.

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