Frecciarossa a Perugia: «Ci siamo anche noi»

Di Girolamo e Mismetti, sindaci di Terni e Foligno, chiedono in coro «di tenere presente le esigenze di tutta la regione, da sud a nord. Potenziare le fermate»

Condividi questo articolo su

Le parole dell’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Chianella, in merito alla possibile fermata ‘sperimentale’ del Frecciarossa a Perugia – arretramento da Arezzo – non sono passate inosservate a Terni e Foligno. A tal punto che i rispettivi sindaci, Leopoldo Di Girolamo e Nando Mismetti, chiedono in coro di «pensare anche all’Umbria del centro e del sud».

Mismetti e Di Girolamo

Pollice alto e richiesta In primis Di Girolamo e Mismetti «esprimono soddisfazione per la fermata a Perugia del Frecciarossa, segno che l’alta velocità fornisce il suo servizio anche in Umbria. Sicuramente un fatto positivo, ma va considerato come un primo passo. Ora occorre tenere presente le esigenze di tutta l’Umbria, da Sud a Nord».

«Maggiore attenzione» I comuni di Terni e Foligno, specificano i sindaci, «lavorano a stretto contatto affinché si metta in campo un’azione congiunta nei confronti di Trenitalia per ottenere un potenziamento delle fermate in Umbria. Le amministrazioni comunali lavoreranno in accordo con la Regione per ottenere un risultato che vada nella direzione di una maggiore attenzione dei territori per un servizio che sia strategico e di qualità per tutti gli umbri».

Di Girolamo con l’assessore regionale Chianella

Chianella nell’audizione di giovedì mattina – comitato del consiglio regionale di monitoraggio e vigilanza sull’amministrazione – aveva dichiarato che «la presidente Marini ha rinnovato la richiesta di arretramento di un Frecciarossa da Arezzo a Perugia. Gli uffici di Trenitalia stanno valutando questa ipotesi ed entro la fine di novembre sarà programmata una riunione in merito. L’arretramento del Frecciarossa sarebbe a carattere sperimentale, comunque per un ampio periodo e consisterebbe nella partenza dalla stazione di Perugia alle 5.15 circa».

Liberati (M5S) critica «Poche idee ma confuse, verrebbe – le parole del consigliere regionale del M5S –  da dire a seguito dell’audizione dell’assessore al ramo, tenuta giovedì a Palazzo Cesaroni; emergono invece diversi punti incontrovertibili, con una filosofia di base orientata all”elemosina ferroviaria. Il governo regionale non ha sin qui effettuato la necessaria ‘manifestazione di interesse’ per prenotare presso il gruppo FS almeno un ‘Freccia’ in sostituzione del ‘Tacito’, dimenticando in tal modo le legittime esigenze dei territori di Assisi, Foligno, Spoleto e Terni, ancora una volta in spregio  agli impegni concordati con l’atto approvato in Aula da tutte le forze politiche nel luglio 2017. Inoltre, il governo regionale non ha mai chiesto al gruppo FS di valutare l’instradamento via Orte-Foligno-Terontola di almeno un ‘Freccia’ Roma-Milano, considerando persa in partenza una battaglia viceversa davvero utile alla nostra economia. L’esecutivo regionale non solo non elenca i tempi di realizzazione, ma insiste nel non fornire dati altrettanto fondamentali, come le risorse finanziarie che è disposto a erogare per velocizzare o creare ex novo i collegamenti con Roma e Milano, ammesso che tali denari servano, considerando che il gruppo FS già si ‘pappa’ dall’ente Regione qualcosa come 36 milioni annui per i modesti servizi esistenti, senza che nemmeno vengano effettuate gare a riguardo. Questa Regione – conclude – continua a pensare al servizio ferroviario quale ingombrante appendice del ‘900 e, corrispondentemente, le assegna velocità e qualità tipiche del secolo scorso. Purtroppo si allarga lo iato tra la nostra regione e il resto del Paese: essere fuori dall’alta velocità significa rimanere fatalmente indietro quanto a occasioni di sviluppo, che già da tempo mancano all’Umbria, con la situazione generale che ben conosciamo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli