Fumi in Ast, Comune ‘minaccia’ sull’Aia

Il sindaco: «Segnalazione alle autorità competenti, serve autorizzazione più restrittiva sulle emissioni». I sindacati: «Criticità minimizzate, si investa sull’ambiente»

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In attesa di conoscere i risultati dei rilievi di Arpa – visto l’episodio anomalo potrebbe volerci un po’ più del solito – è fuoco incrociato verso l’Ast sul fenomeno fumi arancioni di domenica: da una parte le istituzioni (non solo parlamentari e consiglio regionale, ma anche il Comune), dall’altra i sindacati, che a più di 24 ore dai fatti denunciano di non aver ancora avuto notizie in merito dal management.

EMISSIONI ‘ROSSE’ SULLA CITTÀ, VIDEO NELL’ACCIAIERIA – GUARDA

L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE BENEDETTA SALVATI: «IMPORRE NELL’AIA ACCORGIMENTI PER EMISSIONI» – VIDEO

Giunta straordinaria

Il sindaco Leonardo Latini in avvio di consiglio

Segnalazione alle autorità competenti e possibile ‘stretta’ sull’Autorizzazione integrata ambientale sono stati annunciati all’inizio della seduta del consiglio comunale di lunedì dal sindaco Leonardo Latini e dall’assessore all’ambiente, Benedetta Salvati, che hanno riferito sulla vicenda. «Non conosciamo ancora i dati, sembrerebbe che l’emissione sia stata circoscritta e che non abbia comportato rischio per i cittadini. Questo episodio si inquadra in un discorso più ampio che riguarda ripetute emissioni che provengono dallo stabilimento Ast, come confermato dalla presenza di metalli riscontrata nelle polveri. La giunta, che si è riunita d’urgenza, ha deciso che farà le dovute segnalazioni alle autorità competenti».

L’EPISODIO ‘ANOMALO’ DI DOMENICA IN AST E L’ALLARME

Verso nuove restrizioni: «Imporre accorgimenti»

L’assessore Benedetta Salvati

Poi le parole, non meno tenere, da parte della Salvati. «Si è in fase di revisione del documento istruttorio dell’Aia per l’Ast e del quadro prescrittivo delle emissioni in atmosfera. Ancorché questo episodio possa essere considerato un evento anomalo, è necessario che nella nuova autorizzazione ci sia un atto restrittivo per le emissioni in atmosfera. Spiegherò a tutti gli enti, Regione e Arpa Umbria in primis, di valutare seriamente l’imposizione nell’Aia di determinati accorgimenti. È il momento che ci siano, deve essere inserito questo problema».«A me – ha aggiunto l’assessore – è stato sempre contestato il fatto che abbia previsto il blocco delle auto o lo stop ai camini. Ma ho consapevolezza di sapere che uno dei problemi più gravi per l’atmosfera è legata alla cattiva captazione delle emissioni provenienti da determinati reparti dell’Ast. Pretenderò che nel documento istruttorio per l’Aia ci siano delle prescrizioni su questa cosa: servono adeguamenti per gli impianti di captazione e in tempi brevi».

L’attacco dei sindacati

L’Ast

Sul fronte sindacale viene invece considerato «grave» che a fronte di quanto successo, non solo rispetto alle emissioni ma anche in merito all’ipotetico inquinamento delle acque dei giorni scorsi, ancora ad oggi Ast – scrivono le segreterie di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl – non abbia informato i soggetti firmatari del protocollo stesso. Riteniamo che oltre al problema, ormai certificato, di uno scorretto sistema di relazioni sindacali, sia evidente come Ast metta in atto una politica tesa a curare l’immagine aziendale esternamente, minimizzando le criticità presenti all’interno dello stabilimento. Come organizzazioni sindacali ribadiamo che occorre, da parte degli organi competenti, far rispettare le regole esistenti e al contempo pretendere che Ast metta a punto pratiche operative efficienti ed efficaci, al fine di tutelare al massimo la salute dei lavoratori, la loro sicurezza e l’ambiente di lavoro». Nel pomeriggio c’è stato un incontro tra rsu – che ha richiesto un confronto sul tema – e l’azienda, dal quale non è emerso nulla di significativo sull’episodio di domenica.

No contrapposizioni lavoro/ambiente

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali con Burelli

Per gli stessi sindacati, però, non si deve «in modo semplicistico contrapporre lavoro ed ambiente, come alcuni fanno in questi giorni, ma al contrario mettere in campo azioni legislative da parte delle istituzioni e delle forze politiche, controlli più frequenti da parte degli organi preposti e significativi investimenti da parte della multinazionale, per far sì che ambiente e lavoro siano pienamente compatibili». «A questo proposito – aggiungono le segreterie dei metalmeccanici – ricordiamo che molte sono state le contrattazioni aziendali, nella storia di Terni, che hanno obbligato l’azienda ad investire su questi temi, facendo notevoli passi avanti che però riteniamo non esaustivi e sufficienti. Oggi, a fronte degli utili annunciati, è necessario, come già chiesto esplicitamente, prevedere investimenti nel piano industriale che migliorino quantità e qualità delle produzioni, ma soprattutto qualificano ambientalmente il sito di Terni».

Nodo integrativo

A sinistra l’ad Burelli

Questioni riprese ed inserite, da parte delle organizzazioni sindacali, nella stessa proposta di rinnovo di integrativo aziendale, di cui si è iniziato a parlare nei giorni scorsi «dove al primo punto – ricordano – abbiamo richieste specifiche per migliorare pratiche e procedure di lavorazione insieme ad investimenti su nuove tecnologie impiantistiche ambientali. Infine, auspichiamo che la politica tutta eviti slogan semplicistici e propagande elettorali utilizzando questi temi. Pretendiamo che l’azienda traduca i tanti annunci in atti concreti e investimenti qualificanti per Terni. Occorre da parte di tutti la stessa responsabilità messa dalle organizzazioni sindacali, con maggiore attenzione ed incisività ognuno nello svolgere bene il proprio dovere per il bene dei lavoratori, ma più in generale dei cittadini di questa comunità».

Fiorini: «Acquisiscano tecnologie per ridurre emissioni»

Emanuele Fiorini

L’esponente – consigliere regionale e comunale – della Lega parla degli ultimi accadimenti in Ast: «Prima il caso delle acque sotterranee contaminate da cromo esavalente,  poi l’episodio del fumo arancione fuoriuscito dallo stabilimento di  viale Brin domenica pomeriggio: Ast Terni faccia maggiore attenzione e  provveda a ridurre l’impatto ambientale sul territorio; è arrivato il momento di voltare pagina e definire una linea di azione che veda il tema dell’inquinamento al centro  dell’agenda politica comunale, regionale e nazionale e al centro delle  dinamiche aziendali e produttive di Ast Terni. Nessuna decisione deve  essere presa a discapito del territorio, nessuna strategia deve essere  determinata senza valutare l’impatto ambientale che essa comporta. Siamo a favore del mantenimento degli asset e dei livelli produttivi e  occupazionali di una fabbrica, ma riteniamo di primaria importanza  tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Poche settimane fa  l’azienda ha confermato un utile netto di oltre 98 milioni di euro?  Bene, venga incrementata la spesa relativa all’acquisizione di  tecnologie utili a ridurre emissioni e, quindi, l’impatto ambientale. Sono i nostri figli – conclude – che ce lo chiedono».

De Luca e Rossi

Thomas De Luca

Sul tema si sono esposti anche in consiglieri del M5S e di Terni Civica: «Credo che sia un comportamento estremamente apprezzabile – le parole dell’esponente pentastellato – quello posto in essere, ossia dare un ulteriore stimolo su queste tematiche. Presenterò un atto di indirizzo per avviare una discussione e per l’installazione di un sistema di videosorveglianza sui punti di emissione per monitorare fenomeni di questo tipo». Rossi invece sottolinea che «questo è un importante cambio di rotta per il  quale esprimo apprezzamento e soddisfazione, anche per il coinvolgimento del Consiglio comunale che è stato puntualmente aggiornato su tutte queste vicende».

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