Gabelletta-Maratta, l’agonia prosegue

Terni, a un anno dall’inaugurazione parziale della ‘bretella’ situazione ancora in alto mare per il tratto conclusivo: speranza di accordo ‘bonario’, ma c’è «rischio contenzioso»

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di S.F.

Altro che «entro un anno l’apertura definitiva». Il ponte da abbattere nell’ultimo tratto è ancora lì, con erbaccia e rifiuti a fare da contorno, e soprattutto è ancora tutto da trovare – sempre che finisca con una stretta di mano riconciliante – l’accordo tra il Comune e l’Ati Giubilei-Forti per l’eventuale prosieguo del rapporto ed evitare una nuova gara d’appalto: prosegue l’agonia del collegamento viario Gabelletta-Maratta a un anno dall’inaugurazione parziale. Discorso condiviso sull’obiettivo, sulle modalità c’è invece qualcosa da chiarire.

GABELLETTA-MARATTA TRA RIFIUTI E PROSTITUTE

Lo stato del ponte

Il ‘film’ recente parte da quel 13 febbraio 2016, quando l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari tagliò il nastro per l’inaugurazione – già in notevole ritardo sulle tempistiche ipotizzate in avvio di lavori – dei primi due tratti della bretella. Gabelletta e Maratta più vicine, ma non ancora collegate: c’è infatti quel pasticcio legato al ponte di collegamento con la zona industriale che tiene tutti in scacco ormai da quasi due anni. Nonostante tutto Bucari affermò che «entro un anno ci sarà l’apertura definitiva di questa arteria strategica»: dodici mesi trascorsi e, all’atto pratico, non si è una mossa una virgola. Visto che palazzo Spada e l’Ati aggiudicataria dell’appalto non si sono ancora accordati per un verso o per l’altro. Vale a dire brusco ‘niet’ e contenzioso, oppure prosecuzione del rapporto.

L’INAUGURAZIONE PARZIALE

Discarica a pochi metri dal ponte

La bega La situazione era già chiara la scorsa estate. In sostanza l’Ati, in seguito al caos ponte, chiede da mesi delucidazioni sulle ‘riserve’ – ovvero esborsi extra derivanti da cause non dipendente all’impresa – e sul progetto tecnico per la prosecuzione dei lavori, altrimenti si rompe e si va a nuova gara, con inevitabile perdita di ulteriore tempo per la definizione dell’iter. Appunto, giugno 2016: in otto mesi le parti non sono riuscite a trovare una soluzione, positiva o negativa che sia.

SCHERMAGLIE COMUNE-ATI PER IL COMPLETAMENTO

«Non abbiamo perso tempo» Il responsabile unico del procedimento è Mauro Manciucca. Nel ribadire che il Comune non è stato con le mani in tasca nell’ultimo periodo, annuncia novità: «Abbiamo un appuntamento a stretto giro, tra pochi giorni. In questi mesi, a livello di Comune, abbiamo controllato l’aspetto contabile e la gestione delle riserve: abbiamo tirato fuori l’importo che secondo noi è plausibile e stiamo vedendo se ci sono chance di proseguire con la stessa ditta o fare un nuovo appalto. Se saranno disponibili ad accettare ciò che proporremo si va avanti: speriamo di trovare un accordo perché si ridurrebbero i tempi in questo modo. Gli otto mesi trascorsi? La procedura non è semplice – aggiunge il rup – e siamo sotto organico, non abbiamo solo questa storia da seguire. Il tempo non è passato invano, sono situazioni che vanno vagliate bene visto che possono essere soggette a contestazioni». Ed ecco la previsione: «Credo che entro il 2017 ci sia la possibilità di riprendere i lavori, l’amministrazione comunale è ottimista sul fatto di ricominciare in tempi brevissimi». Obiettivo non ‘emulare’ Bucari.

IL PONTE DELLA DISCORDIA

Speranza ‘bonaria’ Si cerca in definitiva di evitare lo scontro per non creare ulteriori – con il mancato completamento – problemi ai cittadini. La sensazione però è che non sarà così semplice trovare un’uscita indolore: «Per quel che ci riguarda – sottolinea Andrea Giubilei – abbiamo ultimato i lavori che si potevano fare, sul vecchio appalto. Venendo al tratto conclusivo posso dire che ognuno difende la sua parte: lato amministrazione è più complicata la questione visto che hanno delle procedure da rispettare. Speriamo che se ne venga a campo in maniera veloce, in un modo o nell’altro, comprese le pendenze in corso: c’è il rischio contenzioso nel caso non si ritenga congrua l’offerta del Comune. Fa male a tutti che l’iter non proceda in maniera ‘bonaria’, mi auguro che la cosa sia veloce: ci sono delle questioni che vanno risolte prima di proseguire. Non voglio parlare di lontananza tra le parti, entrambi vogliamo che l’opera si concluda. Specie ragionando da cittadino ternano».

Il tratto iniziale

ERBA ALTA, PROBLEMI A POCHI MESI DALL’APERTURA

Opera ‘da gabibbo’ Si discute, o quantomeno si prova a farlo, e nel contempo il collegamento viario continua a rimanere ‘amputato’: «Chiaro che ognuno abbia le sue ragioni e le proprie idee, ma mi piacerebbe che si raggiungesse un accordo per far sì che riprendano i lavori entro l’anno. Se andiamo – conclude Giubilei, parlando dell’ipotesi peggiore – a litigare quel ponte ce lo possiamo dimenticare, nel senso che andrebbe per le lunghe: non si può vedere un’opera fatta così, ‘da gabibbo’, bisogna ultimarla. Ripeto, non ho interesse nel discutere con il Comune, ma solo a vedere il collegamento terminato». I cittadini intanto possono godersi lo ‘spettacolo’ a tutto rifiuti – giusto per farsi del male da soli – ed erbaccia.

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