Gabelletta-Maratta, mica siamo ad Hazzard

Terni, cimitero di coppe dell’olio il viadotto inaugurato. La conformazione non aiuta ma i limiti di velocità sono stabiliti e ben indicati

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Un passaggio mattutino

Carrozzerie ternane entusiaste per l’apertura del nuovo collegamento viario Gabelletta-Maratta e in particolare per il dislivello fra i due ‘ponti’ che è già costato diverse coppe dell’olio ad altrettanti automobilisti. Ovviamente si scherza, perché l’opera – già intensamente utilizzata – rappresenta una soluzione a problemi concreti di mobilità e viabilità per chi deve spostarsi fra una delle zone più popolose della città e l’area Maratta/Sabbioni, quella a maggior concentrazione di imprese ed attività artigianali/commerciali di Terni.

LA RIAPERTURA DEL PONTE

Il dosso della discordia

A dare un’occhiata all’asfalto a quasi una settimana dall’inaugurazione, però, sono già evidenti i segni di chi ha ‘grattato’ una parte sottostante il proprio automezzo. E anche la coloritura della strada, in alcune parti tendente al marrone, fa ipotizzare perdite d’olio ‘post-trauma’. In realtà basta passare cinque minuti sul viadotto per rendersi conto che sono parecchi coloro che transitano e ‘toccano’. La diatriba è già aperta: la conformazione del viadotto – che unisce due ponti posti, a causa di un errore originario, ad un livello diverso – non aiuta. Ma ci sono anche dei limiti di velocità stabiliti e ben indicati: più dei cartelli è forse l’esperienza dei conducenti ‘su strada’ – e i conti dai rispettivi meccanici – a rappresentare il principale deterrente. Dopotutto mica siamo nella leggendaria contea di Hazzard.

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