Genitori a scuola, traffico bloccato

Martedì è giorno di colloqui fra docenti e genitor all’Itis ‘Volta’ e l’Iis ‘Cavour-Marconi-Pascal’ di Perugia: la stradina che porta a scuola diventa un girone infernale

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di P.C.

La storia è nota. Lungo via Assisana, zona un tempo disabitata e periferica, c’è un complesso che ospita due scuole superiori: l’Itis ‘Volta’ e l’Iis ‘Cavour-Marconi-Pascal’. Quasi duemila persone – fra studenti, docenti e personale Ata – che ogni giorno arrivano quasi tutte insieme intasando le vie di accesso.

Perugia Piscille Itis Volta invaso dalle auto

Nessun posto auto Va ancora peggio quando – come martedì pomeriggio – ci sono i colloqui con i genitori. Una situazione che non piace ai residenti. Il problema infatti non è solo legato al traffico, ma anche ai parcheggi. Nel giro di centinaia di metri, infatti, non esiste un solo posto auto esterno al recinto della scuola dove è possibile parcheggiare nel rispetto della legge. Nessuna striscia – né bianca né azzurra – macchia l’asfalto, né su via Assisana (strada provinciale a scorrimento veloce dove mancano persino i marciapiedi) né su via del Cimitero, la stradina interna, stretta e sconnessa, che conduce alla stazione Fcu, al Planetario, alla scuola e, in fondo, appunto, al cimitero di Piscille.

Divieto di sosta su entrambi i lati Proprio davanti al cimitero ci sono i posti auto più vicini, distanti diverse centinaia di metri dall’ingresso del ‘Volta’. Così, ogni giorno, e ancor di più quando ci sono incontri pomeridiani, non appena si riempiono i posti auto interni all’istituto, le auto di docenti e genitori vengono lasciate sui due lati di via del Cimitero. In divieto di sosta. Raramente però – raccontano i residenti – arrivano gli agenti della Polizia Municipale, forse consapevoli che oltre ad elevare tante contravvenzioni potrebbero rischiare una rivolta di massa degli automobilisti, convocati dai docenti e quindi obbligati a passare il pomeriggio nella scuola e impossibilitati a comportarsi diversamente.

Paradosso all’italiana Si verifica così la più classica delle soluzioni all’italiana: il divieto di sosta c’è ma non viene rispettato. I vigili lo sanno, ma (a meno che non vengano chiamati da qualcuno) quasi mai vanno a fare le multe. E tutto va avanti così. Con il paradosso che il più delle volte a ‘beccare’ le multe sono gli automobilisti meno colpevoli: nelle fasce orarie di ‘punta’ (ingresso e uscita dalla scuola), infatti, i genitori (che sono quelli che provocano gli ingorghi) restano in auto per aspettare l’uscita dei figli. Così i vigili fanno le multe solo alle auto non ‘sorvegliate’, cioè quelle dei residenti e dei docenti rimasti fuori.

I lavori sul manto stradale Dal Comune, per il momento, non si sbilanciano, ma lontano dai microfoni ammettono che la situazione è abbastanza paradossale e che si cercherà di trovare una soluzione che assicuri la libertà di transito ma al tempo stesso la possibilità di parcheggiare a chi si reca a scuola. Il tutto in un piano di intervento più ampio che prevede anche il rifacimento del manto stradale sconnesso, in merito al quale è in corso un confronto istituzionali sulle competenze. La strada è vicinale, quindi in teoria i proprietari degli immobili dovrebbero partecipare alla spesa, ma alla fine si potrebbe risolvere con un accordo fra la Provincia (proprietaria dell’istituto), che ci metterebbe il materiale, e il Comune (che ‘utilizza’ la strada come pertinenza del cimitero) che impiegherebbe i propri addetti per i lavori. Questa sembrava la soluzione auspicata da tutti a seguito del primo (e unico) incontro ai primi di gennaio. Poi non se n’è più parlato.

Il percorso per la stazione I lavori sulla linea Fcu fra Perugia Sant’Anna e Ponte San Giovanni hanno portato alla chiusura della stazione, eliminando (temporaneamente) uno dei problemi per chi frequenta le scuole di Piscille. Ma quando il servizio ferroviario sarà ripristinato tornerà di attualità anche un altro gravoso problema che incombe su chi frequenta il complesso scolastico: per raggiungere la stazione ferroviaria, infatti, gli studenti del ‘Cavour’ erano soliti percorrere a piedi la strada provinciale, correndo seri rischi, come fu ampiamente documentato da umbriaOn.

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