Gesenu in GreenAsm: «A chi conviene?»

Dopo i dubbi del M5s e del ‘No inceneritori’, è l’Osservatorio Borgogiglione a dire la sua: «Le amministrazioni sanno o fanno finta di non sapere?»

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Tiene banco – anche nel mondo ambientalista – l’ipotesi che Gesenu ‘sbarchi’ a Nera Montoro (Narni), acquisendo la quota di TerniEnergia all’interno della compagine di GreenAsm, proprietaria del biodigestore che tratta la frazione organica dei rifiuti. Ad intervenire, dopo che anche il sindaco di Narni Francesco De Rebotti ha esternato le proprie perplessità, è l’Osservatorio Borgogiglione che interviene e va all’attacco del progetto e delle istituzioni che – come il Comune di Perugia – dicono di ‘non sapere’.

«Delle due, l’una»

«Dopo che il sindaco di Narni si era detto ‘disorientato’ dalle indiscrezioni giornalistiche, anche il vicesindaco di Perugia, Urbano Barelli, dichiara che il Comune ha appreso dai giornali di questa presunta volontà di Gesenu Spa. Nella riunione dell’Osservatorio perugino sui rifiuti, martedì scorso, il vicesindaco ha anche aggiunto che parlerà solo su fatti concreti, nel rispetto dell’autonomia delle scelte aziendali. Delle due l’una: i nostri amministratori, o sanno e tacciono di fronte ai cittadini, o non sanno e dimostrano di non esercitare a pieno i poteri di vigilanza che competono al loro ruolo».

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Il ‘nodo’

«Il problema non è l’autonomia delle scelte aziendali, che nessuno contesta anche se un socio che detiene il 45% di un’azienda ha il diritto di sapere di che e perché si tratta, ma sono le scelte in autonomia che devono fare gli amministratori dei nostri comuni e della Regione riguardo ai servizi pubblici affidati alle aziende, ancorché ‘partecipate’».

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Le previsioni sul futuro

L’Osservatorio di Borgogiglione ipotizza poi gli scenari che potrebbero presentarsi con l’arrivo di Gesenu a Nera Montoro: «L’organico da raccolta differenziata (FOU), attualmente trattato nell’impianto di compostaggio di Pietramelina (Perugia), verrebbe portato a Narni dove sarebbe possibile anche il recupero di biogas per energia elettrica; gli scarti organico-umidi, vagliati a PonteRio di Perugia (FORSU) e finora trasportati fuori regione per essere biostabilizzati, verrebbero trattati a Pietramelina prima di essere riportati in
discarica (a Borgogiglione?). Allora ecco la domanda: quali benefici ambientali e tariffari porta quest’ipotizzata acquisizione societaria? E se non ce ne sono, quali decisioni intende prendere il Comune di Perugia a tutela dei cittadini, andando contro le scelte dell’azienda, se necessario?».

La riapertura di Borgogiglione

Altre critiche per l’amministrazione perugina sulla riapertura della discarica di Borgogiglione: «Nella stessa riunione il vicesindaco ha glissato sul punto: la decisione, ha affermato, ‘è stata presa dalla Regione, sicuramente dopo aver sciolto tutti i dubbi sulla sicurezza dell’impianto’. ‘Non sapevamo, ha aggiunto, dove portare i rifiuti alla scadenza degli accordi con la Regione Marche e viste le ridotte disponibilità di Città di Castello e Orvieto, dovevamo tener conto degli extracosti per i cittadini’. Alla faccia del principio di precauzione – commenta l’Osservatorio – e dell’impegno alla trasparenza e alla partecipazione civica quando si tratta della tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente».

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