Giornalista ‘bandito’, umbriaOn è con lui

Perugia, una brutta storia che riguarda – semplicemente – la libertà. Un cronista messo alla porta. Ordine dei giornalisti e Associazione stampa protestano

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di Roberto Conticelli (Ordine Giornalisti)
e Marta Cicci (Associazione Stampa Umbra)

L’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e l’Associazione Stampa Umbra valutano con estrema preoccupazione quanto accaduto nella mattinata di oggi, giovedì 5 ottobre, nell’ambito di una vicenda che ha riguardato da un lato il questore di Perugia, dottor Francesco Messina, e dall’altro un giornalista invitato a una conferenza stampa all’interno dei locali della Questura.

Al momento di avviare l’incontro lo stesso questore, per motivi non meglio chiariti e che comunque non modificano i contorni della vicenda, ha invitato il giornalista ad allontanarsi, palesando quindi, con parole e con gesti, la propria intenzione di non averlo tra i cronisti presenti nella sala utilizzata per la conferenza-stampa.

Pure a fronte del successivo annullamento della conferenza e dell’emanazione di un comunicato che ha comunque informato i cronisti nel merito di un’operazione di Polizia, stupisce l’evidente violazione da parte di un funzionario dello Stato, tenuto per ruolo e osservanza professionale al rispetto della legge, di una norma costituzionale di assoluto rilievo, quell’articolo 21 che ai primi due commi recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria Roberto Conticelli e il presidente dell’Associazione Stampa Umbra, Marta Cicci, auspicano che la vicenda trovi immediata soluzione con un gesto da parte del questore che sia di rispettoso chiarimento nei confronti del collega coinvolto e in direzione del più ampio e inalienabile diritto di cronaca in capo ai cronisti e all’opinione pubblica.

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di Marco Torricelli
direttore di umbriaOn

I fatti sono questi: era stata indetta una conferenza stampa ed un collega – Enzo Beretta, di Umbria24 – è stato invitato a lasciare la stanza nella quale si svolgeva. Non era gradito.

L’inviato di umbriaOn – su mia indicazione – ha lasciato a sua volta la stanza, come hanno fatto altri giornalisti presenti, in segno di solidarietà con il collega.

Senza entrare nel merito dei motivi che possano aver determinato l’incresciosa situazione, mi sento di poter e dover esprimere – di nuovo – a Enzo Beretta e a Umbria24 la più completa e incondizionata solidarietà: non per ‘spirito di corpo’ o, peggio ‘di casta’, ci mancherebbe altro. 

Lo faccio con la convinzione – assoluta – che nessuno e per nessun motivo possa decidere quale giornale e quale giornalista possa essere bandito da un luogo nel quale sta semplicemente svolgendo il proprio lavoro.

La libertà si difende anche affermando questo, basilare, principio.

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