‘Giotto-Morandi’, mostra di successo

L’allestimento a palazzo Baldeschi a Perugia dei ‘Tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane’, da aprile ad oggi ha registrato oltre 12 mila visitatori

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Da aprile ad oggi sono stati oltre 12 mila – tra cui numerosissimi stranieri e turisti provenienti da fuori regione – i visitatori della mostra ‘Da Giotto a Morandi. ’ a palazzo Baldeschi a Perugia. Per questo motivo la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione CariPerugia Arte hanno deciso di prorogarne l’apertura fino al prossimo 5 novembre, rispetto alla data inizialmente stabilita del 15 settembre.

Il percorso espositivo a cura di Vittorio Sgarbi raccoglie circa 100 opere provenienti dalle collezioni di Fondazioni e Banche di tutta Italia. Un successo considerevole, quindi, e ottimo anche il riscontro avuto dalle scuole, con tanti studenti che hanno apprezzato il programma di iniziative didattiche organizzate intorno agli artisti e alle opere esposte. «La mostra – evidenzia Sgarbi – è il primo nucleo di un museo sommerso e non sconosciuto ma rimosso; essenziale per ricostituire l’integrità del patrimonio artistico italiano, attraverso le raccolte delle fondazioni bancarie».

Sette secoli di storia Per ancora due mesi sarà possibile quindi attraversare sette secoli di storia dell’arte grazie ai dipinti e alle sculture che appartengono al ricco patrimonio artistico delle Fondazioni e delle Banche italiane, alcuni dei quali mai esposte e quindi per la prima volta visibili al pubblico. «’Da Giotto a Morandi’ è un’occasione imperdibile – afferma il presidente della Fondazione CariPerugia Arte, Giuseppe Depretis – per ammirare in un unico luogo il risultato di anni e anni di collezionismo portato avanti dalle Fondazioni e dalle Banche italiane. Annunciamo la proroga della mostra con molta soddisfazione e ringraziamo tutti i prestatori che hanno creduto fin dall’inizio in questo nostro progetto. Questa è la testimonianza di un impegno che ha tenuto conto sia della specificità dei territori di appartenenza delle opere, sia di scelte mirate sotto il profilo più propriamente artistico».

Il percorso A palazzo Baldeschi, entrando nella prima sala e seguendo un percorso organizzato in ordine cronologico, si può ammirare il prezioso tondo di Giotto raffigurante San Francesco d’Assisi, accanto ad opere di Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, e la Madonna di Matteo da Gualdo, scelta come immagine della mostra. Nella seconda sala spiccano le pale d’altare di Camillo Procaccini e Giovanni Francesco Guerrieri da Fossombrone, accanto alla seducente Onfale di Ludovico Carracci e alla tormentata Deposizione di Cristo di Ferraù Fenzoni, mentre nella terza sala sono raccolte opere di maestri del primo seicento influenzati dalla rivoluzionaria pittura di Caravaggio. Passando poi nella Sala delle Muse, fiore all’occhiello di palazzo Baldeschi, due dolci Madonne con il Bambino di Simone Cantarini, accanto alla Lucrezia preordina il suicidio di Guido Reni. Proprio in questa sala trova spazio il Cristo e la samaritana del Guercino, insieme a il Salvator mundi di Elisabetta Sirani, la Sacra famiglia di Gian Domenico Cerrini, il Vecchio con bottiglia da pellegrino e globo di Pietro Bellotti e l’Allegoria del tempo e della verità di Pietro Liberi. Nella quinta sala le opere dei due maggiori interpreti della pittura barocca napoletana, Mattia Preti e Luca Giordano, mentre a chiusura del percorso il maestoso salone degli stemmi raccoglie capolavori dal settecento alla metà del novecento, da Bellotto a Boldini, Fattori, Pellizza da Volpedo, De Pisis, Carrà fino a Giorgio Morandi.

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