Giovani e dipendenze: se ne discute a scuola

Una ‘Campagna di prevenzione’ rivolta a tutte le classi dell’istituto Casagrande-Cesi di Terni. Gli studenti: «Importante parlarne»

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di Fra.Tor.

«Non siamo qui per impedirvi di fare qualcosa, ma per rendervi delle persone consapevoli di quello che state facendo». Con queste parole gli studenti dell’istituto Casagrande-Cesi vengono accolti dagli insegnati negli incontri organizzati per la ‘Campagna di prevenzione contro le dipendenze’.

La ‘Campagna di prevenzione contro le dipendenze’

Tutti gli studenti, dalle classi prime alle quinte di ogni indirizzo dell’istituto, dal 15 gennaio al 7 febbraio, sono coinvolti in una serie di azioni mirate alla prevenzione contro le dipendenze, con lo scopo di favorire l’informazione e la diminuzione di comportamenti scorretti e dannosi per la salute fisica e psicologica. Un’ora dedicata ad ogni classe, quindi, in cui gli insegnati illustrano ai ragazzi perché il tabagismo viene considerato una vera e propria tossicodipendenza. Tutte le sostanze contenute nelle sigarette, le malattie che provocano e le condizioni dei polmoni di un fumatore e di un non fumatore, con l’ausilio di immagini che fanno veramente riflettere. I docenti discutono con gli studenti sui motivi che spingo le persone a fumare, come la curiosità, la trasgressione, la voglia di diventare adulti ed essere accettati in un gruppo per non rimanere isolati.

«Parlare. Comunicare»

La Campagna vede coinvolti accanto agli insegnati anche alcuni studenti, delle classi quinte, che hanno il ruolo di ‘tutor’ per i compagni. Due di questi sono Martina e Cristopher, che frequentano la 5A Ragioneria. «Un progetto molto utile – lo definisce Martina – che ci ha permesso di analizzare gli effetti e le conseguenze che alcune sostanze hanno sul nostro organismo che, oltre a creare dipendenza, nel tempo comportano veri e propri danni nel nostro organismo. Tante volte abbiamo sentito parlarne, ma vederli così da vicino, analizzarli, ci ha permesso di rendercene conto ancora di più». Per Cristopher la cosa più importante è stata «vedere la situazione da un punto di vista più umano, non cercare la soluzione materiale ad un problema, ma parlarne. Comunicare».

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