Grana in Arpa Umbria: «Ganapini a casa»

Il direttore generale ‘compie’ 66 anni e sette mesi oggi e la stessa Agenzia segnala il «limite di età per essere posto in quiescenza». Lui vuole restare e la Regione ci sta pensando

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A sollevare la questione è stata la stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), che circa un mese fa ha fatto presente alla Regione che «in data 21 dicembre 2017» (proprio oggi; ndr) il direttore generale Walter Ganapini «compirà 66 anni e 7 mesi (è nato il 21 maggio del 1951; ndr), limite di età per essere posto in quiescenza».

La sede dell’Arpa a Terni

«Che facciamo?» L’Agenzia ha pure chiesto alla Regione (Ganapini è stato nominato alla guida di Arpa, nel 2014, dalla presidente Marini) come dovrà comportarsi rispetto al contratto individuale che lega il direttore all’agenzia. Insomma, Arpa ha chiesto lumi sul «trattamento economico-giuridico da applicare allo stesso, dopo il pensionamento» Quesito nemmeno tanto minimale, visto che lo stipendio del direttore generale di Arpa è di circa 120 mila euro all’anno.

Lui vuole restare Il fatto, però, è che Walter Ganapini in pensione non ci vorrebbe andare. Manco per niente. Tanto che avrebbe già pronta una memoria legale da opporre a quella predisposta da Arpa e in base alla quale la sua permanenza in servizio non sarebbe giustificabile. 

«Resta al suo posto» Dagli uffici della Regione Umbria, al riguardo, arriva una spiegazione del tutto ‘informale’: «Ganapini va a scadenza di contratto, che dovrebbe durare ancora due anni. Per le caratteristiche del suo incarico, l’età pensionabile non c’entra».

Il piano bloccato Nei confronti del direttore generale di Arpa Umbria, nel tempo, non sono mancate le sortite polemiche e una, particolarmente violenta, si riferisce al piano di bonifica del Sito di interesse nazionale (Sin) di Papigno, bloccato (e con esso i circa 800 mila euro di fondi disponibili) e di nuovo inserito in quel ‘libro dei sogni’ che è il nuovo Programma ambientale strategico messo a punto dal Comune di Terni.

IL PROGRAMMA AMBIENTALE STRATEGICO

L’ingresso della discarica di Papigno

Papigno Tra le ‘Misure per l’attuazione del piano nazionale e regionale di bonifica dei suoli inquinati’ – Asse 5 del Piano – si prevede infatti, nel «breve periodo (orizzonte annuale)», di «concludere i piani d’indagine e ipiani di caratterizzazione dei siti di competenza comunale del piano regionale di bonifica e delle aree di competenza comunale del SIN Terni Papigno» e «avviare o concludere i piani d’indagine per i siti privati per i quali la Regione ha erogato all’amministrazione comunale il finanziamento in sostituzione dei privati». Mentre nel «medio periodo» si conta di «effettuare l’intervento di bonifica della ex discarica di Papigno e definire l’intervento di messa in sicurezza della ex discarica RSU di Vocabolo Valle». Infine, nel «lungo periodo» (orizzonte quinquennale) si vuole «effettuare l’intervento di bonifica del sito degli ex stabilimenti di Papigno».

 

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