Guglielmi imputabile? Scatta perizia decisiva

Terni, incarico allo psichiatra Di Genio che dovrà accertare lo stato di salute mentale della donna accusata di aver ucciso il figlio dopo averlo dato alla luce

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Novanta giorni per svolgere l’esame peritale ed accertare se Giorgia Guglielmi, la 28enne ternana, originaria della frazione di Cesi, arrestata lo scorso 7 agosto su ordine del gip Natalia Giubilei per l’omicidio del piccolo dato alla luce e poi abbandonato il giorno stesso nel parcheggio del supermercato Eurospin di borgo Rivo, sia in grado di intendere e di volere e, quindi, di stare in giudizio. Questo il termine fissato dal tribunale di Terni – gup Federico Bona Galvagno – che lunedì mattina (alla presenza del pm Camilla Coraggio) ha affidato l’incarico al dottor Massimo Di Genio, psichiatra dell’ospedale ‘San Filippo Neri’ di Roma, come precedentemente chiesto dalla difesa della donna, rappresentata dagli avvocati Alessio Pressi e Attilio Biancifiori.

Udienza senza tensioni

Lunedì mattina in aula c’erano sia la Guglielmi che l’ex compagno – muratore 27enne di origini albanesi, padre del bimbo morto e della figlia di due anni della coppia – costituitosi parte civile attraverso l’avvocato Luca Leonardi e che ha già avanzato una richiesta di risarcimento danni di un milione di euro. Questa volta però, a differenza dello scorso 4 febbraio, non si sono registrate tensioni. In aula ci si tornerà il prossimo 26 giugno per ascoltare le conclusioni del perito la cui relazione rappresenta il bivio fra la prosecuzione del processo – e quindi il giudizio – e l’assenza di un presupposto necessario, qual è quello dell’imputabilità della donna.

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