«Ha ucciso il gatto»: ternano assolto

Terni, era accusato di aver lanciato la bestiola dei vicini dal 5° piano. Pm: «Condanna 4 mesi» ma il giudice non rileva responsabilità

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Assolto perché ‘il fatto non sussiste’. Questa la sentenza emessa mercoledì mattina dal tribunale di Terni – giudice Marco Di Tullio – nei confronti di un 43enne accusato di uccisione di animali e minacce. L’uomo era stato citato a giudizio perché, secondo la procura, nel maggio del 2015 aveva lanciato il gatto dei vicini dal 5° piano, a seguito di una lite scoppiata in un condominio in zona ospedale per futili motivi. In aula l’accusa, rappresentata dal vpo Stefania Arieti, aveva chiesto una condanna a 4 mesi di reclusione. Posizione a cui si era associata anche l’Enpa, parte civile attraverso l’avvocato Claudia Ricci, che aveva avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a 3 mila euro. Di contro il giudice ha deciso per l’assoluzione dell’uomo, assistito dagli avvocati Francesco Allegretti e Bruno Capaldini del foro di Terni. In sostanza, non sono emerse prove a carico dell’imputato: non è stato lui a lanciare il povero gatto e non è escluso che la bestiola, che era solita ‘passeggiare’ sul balcone della sua abitazione, sia scivolata e caduta da sola.

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