Il ‘Mela’ verso Perugia: «Non sarà un addio»

Le elezioni regionali sono vicine e l’assessore ai lavori pubblici, fra il serio e il faceto, annuncia via social la propria candidatura

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La candidatura, pur non ufficiale, è ‘in pectore’, anche se la politica – il rimpasto-blitz di Ferragosto lo conferma – non è mai sinonimo di certezze. L’assessore comunale ai lavori pubblici Enrico Melasecche, però, qualche idea su come funzioni la Regione e su cosa andrebbe fatto anche per Terni, una volta raggiunto palazzo Cesaroni in quota Lega e magari pure palazzo Donini, ce l’ha. E su Facebook, rispondendo in calce ad un post del consigliere di Senso Civico, Alessandro Gentiletti – lui sì piuttosto positivo verso il rimpasto in salsa leghista – non si nasconde affatto.

«Mai mi assenterò dai problemi di Terni»

In un ‘botta e risposta’ dai toni tutto sommato lievi con il pentastellato Thomas De Luca, che lo invita a prendere al volo il treno per Perugia («sennò qui so’ c. amari» ironizza il consigliere M5s ragionando sempre su rimpasto, dissidenti e una Lega a suo modo ‘agitata’) Melasecche è dapprima più ‘istituzionale’: «Qualsiasi cosa accada nel panorama delle necessità che la politica chiama ognuno di noi a ricoprire, credo che mai mi assenterò comunque dai problemi di Terni perché ho ben chiare, come molti di noi, le necessità di questa città ridotta in condizioni drammatiche né da me (anzi!) né obiettivamente da te. La politica migliore è e rimane sempre quella che comunque mantiene dignità e costruisce per il bene comune».

«Vivrò sempre in corso Tacito»

E poi, dopo l’invito di un giornalista a restare in questa ‘valle di lacrime’ che sarebbe la conca ternana, l’assessore ai lavori pubblici – sostituirlo nel rimpasto autunnale non sarà semplice – snocciola una sua personalissima agenda programmatica: «Sapessi quante e quali importanti occasioni la Regione blocca o dirotta altrove. Finanziamenti, procedure che ci penalizzano. Chi lavora con me nei vai settori delle mie deleghe, ha precisa cognizione di come questo filtro con l’Europa, lo Stato con i vari ministeri possa penalizzarci. La Regione va riformata dalle radici. La logica attuale è quella che prevede filtri per avere potere. Si dovrà rendere realmente il Broletto e palazzo Donini una casa di vetro. Considera che filtrano rapporti con il Miur per l’edilizia scolastica, con il Mise per l’Area di crisi complessa, ovviamente con la CE per tutti i finanziamenti. Per non parlare dei bandi assurdi con cui ci restituiscono una minima parte dei canoni idrici che incassano dalla Erg. Ci vuole a Perugia una rivoluzione organizzativa ed informatica basata sul merito e sui risultati. Quanto a Terni – scrive Melasecche – se vorranno ascoltare i miei consigli, vivo sempre con la mia famiglia a corso Tacito ad un minuto da palazzo Spada… ed in venticinque anni dai tempi di Ciaurro è cambiata la politica ma io sono rimasto sempre lo stesso. Comunque è presto per gli addii… che tali non saranno… come faranno i ternani a sbarazzarsi di me?». E giù faccine: il conto alla rovescia è partito. 

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