Il Novara al Liberati, Ternana con Montalto

Pochesci riabbraccia la punta siciliana, pronto ad affiancare Carretta. Il tecnico: «Voglio vivere e vincere, se fallisco qui non voglio più allenare». Italia ko: «Vergogna, ci menano e piangiamo»

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di S.F.

Il responsabile della comunicazione, Lorenzo Modestino

Né pericolo di ‘morte’ calcistica né negatività. La Ternana è ultima in classifica e non vince da quasi un mese, domenica pomeriggio c’è un avversario di discreta qualità – nonché ‘arrabbiato’ dopo il sorprendente ko nel derby piemontese – e Sandro Pochesci cerca di ‘scacciare’ le ansie dall’ambiente rossoverde a modo suo: «Non mi ricordate che esiste la morte, lo sappiamo. Mi piace l’entusiasmo dei tifosi e a darmi la forza sono le persone che mi chiedono di non arrendermi. Se fallisco a Terni non voglio più allenare». E per evitare di prendere una traiettoria nefasta, già di per sé non rosea a causa della graduatoria, le ‘Fere’ vanno a caccia del bottino pieno al cospetto degli azzurri: il trainer romano recupera Montalto, c’è ancora da attendere per Plizzari: il portiere di scuola Milan non è tra i 24 convocati. Intanto tra un commento e l’altro Pochesci dà ampio spazio ko alla sconfitta dell’Italia a Stoccolma contro la Svezia, entrando in tackle – non la prima volta che lo fa, ma lo spareggio mondiale ha rilanciato la sua idea – sul sistema ‘nostrano’. Scoppia la gazzarra social tra chi lo sostiene e chi lo accusa. Sabato mattina l’Under’ 17 di Ezio Brevi è stata battuta dal Napoli per 1-3.

Simone Sinico (foto ternanacalcio.com)

LE PAROLE DI SANDRO POCHESCI ALLA VIGILIA: «NON SIAMO SQUADRA MATERASSO. SE FALLISCO A TERNI SMETTO DI ALLENARE», VIDEO

Il ricordo di Simone Sinico Prima di iniziare la conferenza stampa c’è però un momento dedicato all’ex calciatore degli allievi nazionale della Ternana, originario di San Giuseppe Vesusivano, scomparso a soli 20 anni nella giornata di giovedì: «Possiamo soltanto – le parole del responsabile della comunicazione, Lorenzo Modestino – fare le condoglienza alla famiglia, alla Centese 1913 e ai suoi amici». L’esterno difensivo aveva festeggiato il compleanno appena una settimana fa: la società di via della Bardesca ha ricevuto l’ok per scendere in campo con il lutto al braccio.

POCHESCI SCATENATO SU SVEZIA-ITALIA 1-0: «ECCO COSA SUCCEDE QUANDO SI PRENDONO TUTTI STRANIERI. GIOCATO CON PAURA, LORO VALEVANO SQUADRA DI LEGA PRO. VERGOGNA», VIDEO

Sandro Pochesci

Si parte dall’analisi dei piemontesi Più che probabile – il Novara, in particolar modo, deve fare a meno del nazionale ‘Under’ 21 Dickmann, Sansone e l’ex Maniero, spazio al 20enne olandede Da Cruz, Di Mariano e Macheda – che gli azzurri impostino un match per colpire in contropiede, lasciando il pallino del gioco in mano ai rossoverdi. Ci sono due dati che danno una parziale lettura sul tipo di squadre a confronto: nella Ternana – 178 tiri contro i 134 di Macheda e compagni – Paolucci ha il record di passaggi effettuati con 825, sponda Novara c’è Calderoni (esterno) con 480. «Incontriamo – ha esordito Pochesci – una squadra che ha fatto 11 punti su 17 fuori casa e ha battuto il Palermo. Una delle migliori formazioni per quel tipo di gioco: il loro modulo è molto elastico e rieescono a cambiare il 3-5-2 in un 4-3-3, Corini è un tecnico importante e la società è gloriosa. Come la affronteremo lo deciderà il campo, bisognerà attaccare con la testa». Pronto il rilancio di Montalto, provato a lungo in settimana accanto a Carretta nel 4-3-1-2: in mediana Angiulli sempre favorito su Varone, mentre Valjent e Favalli saranno confermati sugli esterni salvo sorprese. Albadoro è tra i convocati: «Possibile – ha ironizzato il romano – una staffetta con Adriano, tanto Diego mi ha già mandato a quel paese ed è abituato alle sostituzioni. Magari entra gli ultimi dieci minuti. Dubbi di formazione non ce ne sono, per 10/11 saranno gli stessi».

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Alessandro Plizzari

«Non siamo team materasso» Ci sono dei dati che inchiodano – classifica, difesa – la Ternana, altri – attacco, giocatori a segno – che danno merito al tecnico e al gruppo. Fatto sta che c’è un ultimo posto della classifica da lasciare, il più presto possibile, e Pochesci ci tiene a ricordare che il cammino della squadra finora non è stato poi così negativo: «Finora non ci siamo mai accontentati, tredici partite giocate per vincerle. Poi -ha aggiunto Pochesci – ci sono tutte le varie componenti, sappiamo che la Ternana ha fatto nove risultati utili: peccato che l’assegnazione dei punti sia cambiata nel gioco del calcio, dai due a tre punti e ciò ci penalizza. Siamo una delle squadre con meno sconfitte e, al contempo, con minor numero di vittorie: la Ternana non è quel team materasso che tutti pensavano all’inizio, siamo nel gruppone e basta veramente poco per migliorare la classifica. Si sarebbe parlato di super campionato se fossero arrivate due-tre successi al posto dei pareggi. Mi dispiace aver raccolto poco rispetto a quello che abbiamo creato». Ecco, ora serve togliere i condizionali e passare all’obiettivo concreto: «Ora ci arrabbiamo di più come giusto che sia ed è aumentata la concentrazione. La squadra si impegna e dà il 100%: c’è stato un confronto con i ragazzi e sono contento di come è andata a Cittadella». Nel gruppo dei convocati, al di là di Plizzari, non ci sono Franchini, Capitani (appena cinque i centrocampisti a disposizione) e Taurino. Presente invece Bordin: il playmaker di proprietà Roma partirà nel post partita per raggiungere Lignano Sabbiadoro, sede della sfida – torneo ‘Otto nazioni’, élite league – dell’Under’ 20 contro l’Olanda.

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Carretta e Pochesci durante la seduta di giovedì

«No morte, voglio vivere e vincere. Ancora non ci menano» L’allenatore delle ‘Fere’ se la prende – senza mai citarlo per esteso, «saluto tutti ma non lui» – con un cronista per qualche «cazzata scritta sul giornalino della parrocchia» e, nel lungo discorso, butta giù un paio di pensieri sull’ambiente rossoverde e sugli auspici per l’immediato futuro: «Mi fa piacere – ha commentato – l’entusiasmo dei tifosi intorno alla squadra e non chi ci ricorda che esiste la morte. Lo sappiamo. Quando ci meneranno inizieremo a preoccuparci perché significa che stiamo facendo male: in questa esperienza mi sto giocando tutto, perché se fallisco a Terni non voglio più allenare. Una piazza così meravigliosa non la ritroverei e non posso perdere una simile occasione. Terni merita molto, non la salvezza. Voglio vivere e vincere, la morte non me la dovete ricordare perché sono una persona che vuole costruire e non distruggere: la forza me la danno le persone che mi invita a non arrendermi nonostante l’ultimo posto. Mi dicono ‘siamo nati per soffrire’ e rispondo che siamo in due, perché il Dio nella vita non mi ha aiutato. E non guferò chi arriverà dopo di me, per me ormai esiste la Ternana e punto».

CONVENZIONE LIBERATI, QUINQUENNALE E CANONE ‘SIMBOLICO’

Pochesci, Gasparetto e Finotto in settimana

«I miei sanno marcare» Molto focus sui calci piazzati e le marcature ‘forti’ in area nel lavoro settimanale: «Intanto ricordo che abbiamo subito solo tre reti su punizione, non quattordici come scritto dallo ‘scienziato’. Per il tipo di gioco che abbiamo i difensori che ho a disposizione sanno marcare e nelle ultime tre partite abbiamo subito pochissimi tiri in porta. Mi auguro che arrivi il nostro buon periodo, ecco. In questa fase non possiamo fare esperimenti  perché c’è il problema della classifica e occorre la giusta quadratura». Un ritorno poi sul passaggio metaforico dalle scuole medie all’università: «Arriveremo a quest’ultimo step quando ne vinceremo tre di fila, per il momento ci manca qualcosa e non siamo riusciti a farlo nemmeno per due volte. Io, a differenza di quello della vita, credo nel Dio del calcio. Vediamo se ci assiste nelle prossime sfide».

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Sandro Pochesci (foto Sergio Cordaro)

Svezia-Italia 1-0: «Squadra di ‘profughi’. Ci menano e piangiamo, vergogna» Venerdì sera gli azzurri di Gian Piero Ventura sono stati battuti – andata dello spareggio per la qualificazione al mondiale – a causa di un’autorete di Daniele De Rossi. Pochesci lascia andare? Nemmeno per idea, figuriamoci. Il trainer romano ne approfitta per scatenarsi sul sistema calcio tricolore: «Una squadra di ‘profughi’, rischiamo di rimanere a casa. Una volta l’Italia menava e vinceva, ora ci menano e piangiamo. Ecco cosa è successo a portare tutti stranieri, non c’è più un azzurro che mena: siamo diventati tutti ‘pariolini’, il calcio italiano è finito. Siamo andati in Svezia e abbiamo giocato con paura: se vedo che la mia squadra gioca così, prendo e me ne vado, inserendo uno più coraggioso. Perché può essere che sia il tecnico – già in passato Pochesci aveva sottolineato una certa distanza dall’ex tecnico del Torino – che trasmetta paura, quando si ha questa sensazione esce l’autogol. Con chi abbiamo perso? La Svezia – ecco l’iperbole – vale una squadra di serie C (ex Lega Pro). Serve cambiare le regole, le ‘Primavere’ sono composte da stranieri ormai. Andassero a prendere i ragazzi dalla serie C e dalla D. Ora ci vanno stare fino a lunedì con il pensiero che non ci possa qualificare, è una vergogna. Ai miei tempi la Svezia perdeva 5 o 6-0». Inevitabile la scia social sulla questione sollevata dal 54enne romano: c’è chi lo vorrebbe commissario tecnico della nazionale e chi, viceversa, lo critica aspramente per modalità e tipologia di critica («ma chi è? Come si permette?»). E c’è qualche addetto ai lavori del mondo sportivo – Ivan Zazzaroni – ci scherza su: «Ho trovato il ct giusto per lunedì sera: Pochesci, allena temporaneamente la Ternana in attesa della chiamata di Tavecchio», il post su twitter.

Una fase di Ternana-Napoli ‘Under’ 17

Arbitra Marini Il ‘fischietto’ della sezione di Roma1 dirigerà una partita della Ternana per la quinta volta in carriera: lo score complessivo – Cavese, Pescara, Cesena e Frosinone gli avversari – è di una vittoria, due pareggi e un ko. L’arbitro laziale sarà coadiuvato da Colella e Soricaro, quarto ufficiale Antonio Di Martino della sezione di Giulianova. Rossoverdi mai battuti nei dieci confronti casalinghi ufficiali con il Novara. Curiosità: rossoverdi senza sconfitte stagionali – sei pareggi in altrettante gare – con Marco Bleve in porta.

‘Under’ 17 battuta a Campitello Comincia male il weekend del settore giovanile. A Campitello i ragazzi di Ezio Brevi sono stati sconfitti per 3-1 dal Napoli di Mauro Chianese: partenopei avanti con Guadagni, quindi il raddoppio di Sgarbi, il gol rossoverde firmato da Calagna e marcatura – campani rimasti in dieci nel frattempo – conclusiva ancora di Sgarbi.

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