Il pesciolino rosso che insegna l’integrazione

Presenza fissa in una scuola materna di Ponte San Giovanni. Giangervaso, arrivato in aula cinque anni fa, non è più andato via

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di P.C.

Si chiama Giangervaso e potrebbe essere considerato un ‘testone’, visto che da cinque anni ripete la stessa classe, nella scuola dell’infanzia di Ponte San Giovanni, alle porte di Perugia. Una volta gli alunni ripetenti venivano chiamati asini. In questo caso, è un po’ difficile, visto che parliamo di un pesce. Un pesce rosso, per la precisione.

Il pesciolino Giangervaso

Vive a scuola ormai da 5 anni, da quando, nell’anno scolastico 2012/2013, fu coinvolto in un progetto didattico sull’accoglienza: il pesciolino aveva la funzione di ‘mediatore’ dei concetti che venivano spiegati ai bambini della scuola. A turno, ogni settimana, uno dei bambini lo portava a casa e lo accudiva, lasciandolo poi al bambino successivo. Nelle vacanze di Natale e Pasqua, invece, veniva preso in custodia dalle insegnanti.

Negli anni successivi, terminato il progetto Giangervaso è stato coinvolto in lezioni sull’ambiente e anche in educazione artistica, con i bambini impegnati a ritagliare cartoncini a forma di pesce. Viene usato come rinforzo positivo: i bambini buoni possono avvicinarsi alla vasca e dargli da mangiare. Quelli più irrequieti vengono rabboniti con la promessa di poter stare un po’ vicino a lui. Insomma, un vero e proprio punto di riferimento, un supporto alle insegnanti e un amico dei bambini.

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