Ilserv di Terni: «Pazienza finita»

Le rsu chiedono risposte dall’azienda su sicurezza e appalti e minacciano nuovi scioperi dopo quello di giovedì

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Continuano ad essere agitate le acque all’Ilserv di Terni, dove giovedì è iniziato lo sciopero di otto ore indetto dalle rsu nel reparto forno al plasma, anche se le preoccupazioni riguardano l’intera azienda, la più grande ditta terza dell’Ast, dopo l’assegnazione dell’appalto per il recupero scorie ai finlandesi di Tapojarvi Oy. E così i delegati di fabbrica minacciano nuove mobilitazioni.

Il confronto

Dall’annuncio dell’assegnazione dell’appalto sono stati intensificati gli incontri con l’azienda, per affrontare problematiche legate sia alla sicurezza che al mantenimento degli appalti in essere, incontri che però non hanno rassicurato – per quanto possibile – i rappresentanti dei lavoratori, che spiegano che la loro azione nei confronti di Ilserv «perdurerà fino a quando la direzione aziendale non ci dimostrerà, una volta per tutte, la volontà di risolvere le problematiche di sicurezza e organizzative presenti nei nostri cantieri».

Il richiamo all’acciaieria

Ma il dito viene puntato anche contro l’Ast, in particolare contro l’ad Massimiliano Burelli, accusato di un «comportamento poco chiaro», con le «continue promesse e le mancate risposte in merito al futuro dell’Ilserv all’interno del sito di viale Brin». Le rsu parlano letteralmente di «insensibilità» da parte dei vertici dell’acciaieria, registrati a loro dire quotidianamente in merito ai temi della salute e sicurezza. Per questo vengono chiesti «impegni al fine di mettere in condizioni di sicurezza viabilità e impiantistica di pertinenza di Ast e inerenti ad Ilserv».

Future mobilitazioni

Le rsu vogliono anche «risposte certe e immediate in merito alle proroghe degli appalti in scadenza». «Come rsu di Ilserv – concludono -, siamo certi che il protrarsi di questo stato di tensione ed incertezza può generare seri pericoli per la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori. Come già annunciato in precedenza, continueremo con la mobilitazione fino a quando non avremo tutte le risposte necessarie».

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