Incendi e siccità: «Danni da 60 milioni»

Umbria, fuoco e mancanza di piogge: Coldiretti traccia un primo bilancio relativo all’impatto sull’agricoltura. L’assessore Cecchini: «Siccità, ecco le intenzioni»

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«La prima stima dei danni si attesta sui 60 milioni di euro, con il calo delle precipitazioni che porterà – seppur con differenze territoriali – a una diminuzione delle rese di grano e orzo (-30/40% circa, con picchi anche del 60% in alcune zone) e per i foraggi, ma anche della produzione di girasole, con i prossimi giorni decisivi, di olio e miele (oltre 50%)». Incendi, mancanza di pioggia e agricoltura, Coldiretti Umbria traccia un primo ‘bilancio’ dei danni in regione causati dalle alte temperature. L’assessore regionale Fernanda Cecchini intanto propone l’attivazione – per la siccità – delle procedure per richiedere lo stato di emergenza.

L’impatto Lunedì a Roma si è svolta l’assemblea nazionale Coldiretti con la presenza di agricoltori provenienti da tutte le province. Nella circostanza è stato presentato il dossier riguardante l’impatto sull’agricoltura nazionale dell’anomala situazione climatica: «Le massime – spiega Coldiretti Umbria – sono superiori di 4.1 gradi rispetto alla media del periodo, mentre le piogge sono risultate in calo del 90,8% aggravando siccità e diffusione degli incendi». I dati sono del Ministero delle politiche agricole e sono relativi alla prima decade del mese di luglio.

L’acqua Il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, aggiunge che «di fronte ai sempre più evidenti cambiamenti climatici, se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi. Gli agricoltori sono già impegnati per promuovere l’uso razionale dell’acqua, che resta essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare». La responsabilità degli agricoltori «è evidente – sottolinea Coldiretti – anche nell’affrontare l’emergenza incendi, con la Coldiretti che ha promosso l’alleanza tra gli agriturismi a marchio Campagna Amica e Federforeste con l’avvio di una task force per il monitoraggio, prevenzione e valorizzazione dei boschi. La prima rete nazionale degli agriturismi a tutela dei boschi italiani fondata sull’azione di monitoraggio di ‘agricoltori ranger’ diffusi capillarmente in tutte le aree agricole italiane, sarà impegnata nella prevenzione degli incendi con la segnalazione alle autorità responsabili delle emergenze. Occorre cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare – conclude Coldiretti – convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale».

Il ‘tavolo verde’ e gli interventi Per parlare del problema siccità in Umbria e delle relative misure per fronteggiarla si è riunito lunedì il ‘tavolo verde’ convocato dall’assessore regionale Fernanda Cecchini: «Si tratta – ha spiegato – di un pacchetto di interventi che verranno poi definiti in una apposita ordinanza della presidente Marini. In via di perfezionamento c’è un accordo con Montedoglio per incrementare del 30% il rilascio d’acqua nel fiume Tevere al fine di garantire un maggior sollievo all’intero sistema di laghetti collegati all’invaso principale. Non abbiamo riscontrato problemi rispetto alla quantità d’acqua disponibile, ma occorre meglio calibrare le modalità di erogazione per evitare, in prospettiva, l’insorgere di problematiche più serie qualora perdurasse l’attuale situazione climatica».

Il ‘tavolo verde’ convocato dalla Cecchini

L’attingimento La Cecchini ha evidenziato che «con un maggior rilascio nel Tevere verrà quindi ampliata la possibilità di attingimento. Intanto la Comunità Montana dell’Alta Umbria, cui fanno capo le funzioni collegate a Montedoglio, ha predisposto un dispositivo che prevede il divieto di irrigazione dalle 10 della mattina alle 20 di sera al fine di evitare l’utilizzo l’acqua nelle ore più calde della giornata ed arginare gli spechi. Si tratta di una delle azioni che va ad aggiungersi alla regolamentazione già operativa per l’intero sistema collegato alla diga, rispetto al quale sono stati già emanati appositi divieti ed ordinanze. Per quanto riguarda il resto dei territorio umbro è previsto il divieto di utilizzo dell’acqua ad uso irriguo nei giorni festivi ed il divieto di irrigazione da mezzogiorno alle 17 nei giorni feriali. Sono tutti interventi – ha proseguito – che ci consentono di ottimizzare il consumo d’acqua pur garantendo i servizi e le necessità, sapendo che questi accorgimenti però saranno insufficienti se da qui ad ottobre non ci saranno precipitazioni ed un calo delle temperature. Ci sono alcune parti dell’Umbria che soffrono più di più a causa della stagione siccitosa perché mancano gli invasi. In queste zone sono comunque in corso dei lavori e ci sono finanziamenti in arrivo per completare l’intero sistema del Montedoglio-Chiascio che andrà a regime nei prossimi anni».

Lo stato di emergenza La Cecchini ha inoltre proposto l’attivazione delle procedure per chiedere lo stato di emergenza, in considerazione che alcuni territori regionali sono storicamente carenti sia sul fonte idropotabile che su quello irriguo.

 

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