Inquinamento, Terni la più ‘malata’ del Centro

Lo certifica Mal’aria, il dossier annuale di Legambiente: è tra i 24 capoluoghi in cui nel 2018 ci sono stati sforamenti sia per Pm10 che per ozono

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Che la situazione non sia stata rosea neanche nel 2018, visti i monitoraggi giornalieri fatti dall’Arpa e pubblicati sul proprio sito internet, è cosa nota. Ma ora anche Mal’aria, l’annuale dossier sull’inquinamento atmosferico in Italia di Legambiente (LEGGI IL DOSSIER), certifica il quadro a dir poco complicato per la conca ternana: la città di Terni è infatti tra i 24 comuni capoluoghi di provinciali in cui nel 2018 sono stati superati sia i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili (35 giorni per il Pm10) che per l’ozono (25). Terni, in altre parole, è la città del centro Italia con i dati peggiori.

PM10 A TERNI, IL 2019 INIZIA IN NEGATIVO

Il confronto con le altre province

Se la Pianura padana è l’area dove la situazione è più drammatica, Terni è la quarta città non ubicata in questa zona (dopo Frosinone, Genova e Avellino) con più superamenti annuali: sono in totale 86, 49 per quanto riguarda il Pm10 e 37 per l’ozono. Un quadro preoccupante, confermato anche dai primi 20 giorni del 2019 con già 10 gli sforamenti per il Pm10, che per Legambiente Umbria indica «l’urgenza a livello nazionale e soprattutto locale di pianificare misure strutturali capaci di abbattere drasticamente le concentrazioni di inquinamento presenti e di riportare l’aria a livelli qualitativamente accettabili».

LEGGI IL DOSSIER MAL’ARIA 2019

La critica

«A Terni e in tutta la conca ternana – commenta Gianni Di Mattia, coordinatore di Legambiente nel ternano – continua a pesare enormemente la mancanza di un’efficace strategia per l’emergenza smog e inquinamento, seppur evidenziata da decenni. A nulla sono serviti i pannicelli caldi dei piani anti smog delle amministrazioni passate e attuale con il blocco parziale della circolazione o con quelli delle caldaie e dei camini domestici, così come trascurare il fatto che nei territori di Terni e Narni insiste la più vasta e importante area industriale siderurgica e chimica del centro Italia. Occorre quindi passare velocemente all’azione sulla mobilità alternativa, così come non è più rinviabile un serrato piano di bonifica dell’aria, dei suoli e delle falde».

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