Insulina ‘automatica’, l’Umbria sperimenta

Per la prima volta all’ospedale di Perugia applicato un apparecchio ad un paziente 40enne: «Importante passo in avanti»

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Per la prima volta in Umbria un paziente affetto da diabete ‘Tipo 1’ dall’età adolescenziale, ha visto cambiata la sua qualità della vita – in meglio – grazie ad un nuovo sistema di erogazione dell’insulina. «La novità – spiega il dottor Gabriele Perriello, direttore della struttura complessa di endocrinologia e malattie metaboliche dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia – consiste nel fatto che il nuovo presidio dispone di un algoritmo che permette di somministrare insulina in modo automatico dopo l’acquisizione dei valori del glucosio da parte di un sensore». Fino ad ora il sistema veniva programmato dal diabetologo e quindi per la persona affetta da diabete non era possibile apportare modifiche contestuali.

50 pazienti in Italia

La nuova procedura, autorizzata dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è attiva da poco tempo e il paziente che ora ne usufruisce è tra il ristretto numero cui è stato applicato in Italia. «Attualmente – sottolinea la dottoressa Francesca Porcellati – sono circa 50 i pazienti in Italia che utilizzano questo nuovo dispositivo, rimborsabile dal sistema sanitario nazionale alle persone affette da diabete ‘Tipo 1’, su richiesta del diabetologo, che ne ravvede l’utilità per la presenza di ripetuti episodi di ipoglicemia, a volte inavvertita, o che necessitano di migliorare il compenso glico-metabolico».

L’erogazione dell’insulina

La tecnologia avanzata di questo sistema ibrido, viene specificato in una nota dell’ospedale, «eroga insulina, ogni 5 minuti, 24 ore su 24, sulla base dei valori di glucosio misurati da un sensore. Il sistema è inoltre dotato di una tecnologia che consente di sospendere automaticamente l’erogazione dell’insulina, quando il valore del glucosio interstiziale segnalato dal sensore raggiunge o si prevede che raggiunga tassi di ipoglicemia». L’utilizzo di tecnologie avanzate per la gestione del diabete ‘Tipo 1’ in Italia «è inferiore alla media europea – aggiunge il dottor Perriello – quando invece è necessario tenere conto che per il sistema sanitario investire in sistemi di questo tipo ottimizza la gestione dei percorsi di cura a costi sostenibili».

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