Joint venture Tk-Tata, si attende il ‘via libera’

Lo ha detto il ceo della multinazionale tedesca durante la presentazione dei risultati del gruppo. Ast di Terni ancora in positivo, contribuisce alla crescita dell’area Materials

Condividi questo articolo su

La prima notizia è che nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2017/2018 sono proseguiti i buoni risultati in termini economici di Ast (anche se i numeri non vengono resi noti), la seconda – non meno importante – è che la joint venture tra ThyssenKrupp e Tata Steel, nella quale l’acciaieria di viale Brin non dovrebbe comunque rientrare, attende solo il via libera di vertici delle due multinazionali: è quanto emerso dalla presentazione dei risultati della multinazionale tedesca tenuta mercoledì mattina dal ceo di Tk Heinrich Hiesinger.

Andamento ok Per quanto riguarda l’andamento economico, l’acciaieria di Terni ha dato «un importante contributo» alla crescita dell’area Materials Services, che cresce di anno in anno – si legge in una nota di Ast – «grazie a un forte incremento dei volumi di produzione, dovuto a un magazzino e a un settore servizi più efficienti». Nel complesso di Tk, nonostante i maggiori costi delle materie prime e gli effetti negativi del cambio, l’Ebit (Earnings Before Interests and Taxes) tocca i 944 milioni di euro. «Il gruppo è sulla buona strada per raggiungere i target fissati dopo la trasformazione aziendale e, al momento, stiamo lavorando per migliorare costantemente le nostre performance», ha dichiarato Hiesinger.

Il volume degli ordini è diminuito del 2%, mentre le vendite sono aumentate del 5%. Contribuiscono a questo incremento, oltre alla Materials Services, anche altre Business Area del gruppo: nello specifico, la Components Technology con il settore automobilistico e dei mezzi pesanti, in Europa dell’Est e Cina, la Elevator Technology che mantiene positivi gli ordini in tutto il Nord America.

Il matrimonio con gli indiani Per quanto riguarda la Joint venture con l’indiana Tata Steel, si attende invece l’ok dei vertici delle multinazionali. Secondo Thyssenkrupp, «l’operazione è un passaggio chiave per rafforzare gli obiettivi strategici e finanziari». Passaggio decisivo che servirà anche a capire il destino dell’acciaieria di Terni, di fatto in vendita in solitaria.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli