La colf ‘traditrice’ dell’omicidio Moracci

Terni: per gli inquirenti Angela Cioce rappresenta «la scintilla da cui è partito tutto il meccanismo»

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di F.T.

Per gli inquirenti rappresenta la ‘scintilla’ che ha fatto mettere in moto tutto il meccanismo, sfociato nella tragica rapina del 28 aprile in cui ha perso la vita il 91enne Giulio Moracci. Sarebbe stata lei – Angela Cioce, colf 48enne di origini pugliesi – a fornire le prime preziose informazioni al gruppo che ha progettato e quindi realizzato il ‘colpo’ nella casa di via Andromeda, nel quartiere di Gabelletta dove anche lei vive.

OMICIDIO MORACCI: LE IMMAGINI

Giulio Moracci, la vittima

Giulio Moracci, la vittima

Il compagno Da qualche mese la donna, arrestata venerdì pomeriggio dai carabinieri del nucleo investigativo di Terni coordinati dal maggiore Pietro Petronio, frequentava uno dei due basisti già finiti in carcere, lo scorso 18 maggio, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Barbara Mazzullo. Quel Gianfranco Strippoli, 60enne romano, che insieme al ternano Claudio Lupi (44) avrebbe ideato il colpo e aperto la ‘strada’ alla banda composta da tre rumeni – Elvis Katalyn Epure (20), Gheorghe Buzdugan (21) e il terzo complice, Daniel Budzugan (43), zio di Gheorghe – autori materiali della rapina, arrestati in flagrante.

I FUNERALI DI GIULIO MORACCI

Pranzo ‘di lavoro’ L’arresto della donna era stato già chiesto nei giorni scorsi ma in quel caso il Gip lo aveva respinto. Il quadro è mutato dopo che gli inquirenti hanno acquisito nuovi elementi ritenuti «molto validi». Di fatto, la Cioce, il giorno della rapina, era presente insieme a tutti gli altri all’ormai famigerato pranzo in cui sono stati definiti gli ultimi dettagli del blitz. Lì, secondo gli investigatori, la donna avrebbe ancora una volta fornito tutte le indicazioni utili per entrare facilmente in casa Moracci, nonostante la presenza dei due anziani all’interno.

La casa della famiglia Moracci

La casa della famiglia Moracci

Strada spianata In particolare, probabilmente fornendo direttamente copia delle chiavi, ha consentito allo Strippoli di aprire il cancelletto posto sulla strada e quindi il portone della palazzina. Il tutto per agevolare il ‘lavoro’ della banda: quando Elvis Katalyn Epure e Gheorghe Buzdugan hanno suonato al campanello di casa Moracci dicendo di dover consegnare un telegramma, la moglie dell’anziano – Fioranna Fineschi (82), scampata per miracolo ad una fine tragica – ha avuto appena il tempo di aprire la porta per controllare chi stesse salendo le scale. In un secondo i due, ormai sul pianerottolo, l’hanno spinta in casa per poi dare seguito al progetto criminale che ha portato alla morte di Giulio Moraccci.

Andata e ritorno Un ulteriore elemento che dimostrerebbe il coinvolgimento della donna nella vicenda di via Andromeda sta nel fatto che, una volta capito che il ‘colpo’ era finito male, sarebbe stata proprio lei – nel pomeriggio del 28 aprile – ad accompagnare il compagno Gianfranco Strippoli a Roma, sua città d’origine, per consentirgli di dileguarsi alla svelta. Angela Cioce è poi tornata a Terni la sera stessa.

Colf ‘infedele’ La 48enne finita agli arresti domiciliari, incensurata, a distanza di oltre un mese dall’omicidio prestava ancora servizio come colf presso le abitazioni di alcuni familiari delle vittime, in particolare i consuoceri. A casa Moracci ci aveva lavorato nei primi mesi del 2015, salvo poi essere rimpiazzata da un collaboratore domestico di origini filippine, risultato sin dall’inizio completamente estraneo alla vicenda.

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