La Napoli di Bruno in mostra al Met di Terni

Vernissage venerdì 30 alle ore 20.30. Le opere resteranno per tutto il mese di dicembre. Le barchette di carta come simbolo da ‘salvare’

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Salvate la barchetta di carta, simbolo di purezza. E popolate il mondo di polipetti rossi, testimoni dell’abisso ma anche esseri tentacolari come le vie di Napoli. Pasquale Bruno, classe 1955, una laurea in giurisprudenza messa in naftalina per amministrare il cantiere nautico di famiglia, napoletano d’origine e ternano d’adozione, diventa autore di un catalogo di ‘ricordi’. Un racconto. Il racconto della sua vita e di quei luoghi incantati, del legame forte con la sua terra.

I colori

Ci sono gli azzurri del mare Mediterraneo. Del golfo di Napoli. C’è il verde dell’isolotto di Nisida che lo salutava ogni giorno quando era bambino (il lido Coroglio, stabilimento sull’unica spiaggia cittadina di fronte all’isola di Nisida, di proprietà della famiglia Bruno). C’è il rosso acceso degli amati polipetti e il rosso sangue per descrivere l’energia del Vesuvio. Quel rosso che è anche espressione di passione e martirio, devozione e superstizione, quest’ultima rappresentata con i cornetti portafortuna.

La rinascita

Pasquale Bruno li mette tutti in fila nel Gran Pavese: quella serie di bandiere che le navi innalzano in caso di solennità le trasforma in amuleti per la festa del patrono. Ma c’è anche la stella della sera. Il blu del golfo di notte: 35 opere prodotte in un anno. Perché è da poco più di un anno che inizia la carriera artistica. Solo a partire dal 2017, quando il figlio Francesco gli regala una tavoletta wacom, Pasquale si cimenta nell’arte del digitale. Compaiono i ricordi, i luoghi., i colori. Traduce in stampe pregiate il racconto della sua infanzia. La tecnica – Digital Art Giglèe – che utilizza nove colori anziché quattro. Non solo, ma grazie al suo inchiostro a pigmenti ed ai suoi supporti di alta qualità, la stampa Giglèe non si altera.

Viaggio nella memoria, viaggio nella città

Individua una stamperia in Puglia per la realizzazione delle sue opere e nasce il catalogo: edizioni limitate in tre formati. Diciotto opere verranno esposte da venerdì 30 novembre (vernissage ore 20.30) e per tutto il mese di dicembre al Met di piazza Tacito, con la presentazione del magistrato Angelo Matteo Socci. Ci saranno le barchette, alla ricerca del polipo perduto. Un viaggio introspettivo raccontato coi colori della città dove il sangue si soglie e dove il mare ha un azzurro intenso. «A chi mi chiedeva il perché della barchetta di carta rispondevo: ‘sto imparando a disimparare tutto ciò che ho imparato crescendo’», spiega Pasquale Bruno indicando il titolo della mostra: ‘Sos al mondo… salvate la barchetta di carta’. «Io vedo la barchetta come il recupero della purezza originale», conclude.

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