Arcieri città di Terni, nuova ‘casa’ è realtà

Sabato mattina l’inaugurazione: una struttura federale indoor ad hoc per gli atleti con disabilità, ma non solo. «Facciamo crescere questo sport e gli diamo la giusta dignità»

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Un centro d’eccellenza in particolar modo per gli atleti con disabilità. Questa è la principale peculiarità della nuova ‘casa’ indoor degli Arcieri città di Terni, inaugurata sabato mattina – c’era il parterre delle grandi occasioni con diversi rappresentanti nazionali – a nove mesi dall’autorizzazione per la realizzazione in via del Centenario: ampliamento dei locali esistenti e nuovi spogliatoi per una spesa di oltre 200 mila euro. I primi ospiti? La nazionale giovanile di para-archery, in città per un raduno di tre giorni in vista della stagione in arrivo. In loco – tra i tanti – il presidente Fitarco Mario Scarzella, il numero uno del Cip Luca Pancalli, il consigliere federale – nonché vicepresidente della società – Stefano Tombesi, il sindaco Leonardo Latini e il consigliere della Federazione Oscar De Pellegrin.

PARLANO STEFANO TOMBESI, MARIO SCARZELLA E LUCA PANCALLI

LA NUOVA STRUTTURA CENTRO FEDERALE PARALIMPICO

Alcuni atleti della nazionale giovanile

Le caratteristiche principali

L’intera area copre circa 4.500 metri quadrati – la nuova struttura indoor è superiore ai 500 mq – e tra i lavori realizzati ci sono i nuovi servizi igienici (uno adibito per atleti con disabilità), l’installazione di un impianto di video analisi e di un monitor sulla linea di tiro: in quest’ultimo caso si tratta di una particolarità che rende l’impianto unico non solo in Italia, ma anche a livello europeo; oltre ciò ecco una zona fitness all’interno della parte indoor a supporto sia degli arcieri normodotati che con disabilità. Coinvolto anche l’Istituto per il credito sportivo, il quale ha concesso un mutuo da 60 mila euro rispetto al costo complessivo.

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Il taglio del nastro

«La giusta dignità»

‘Padrone di casa’ è Stefano Tombesi. Per lui una giornata storica in ambito sportivo: «Dopo tanti anni di impegno e un percorso a volte visionario, siamo riusciti – commenta – a portare a termine un impianto che eleva molto il tiro con l’arco a livello locale, nazionale ed europeo. Abbiamo pensato alle categorie un po’ più svantaggiate che hanno bisogno di spazi comodi e fruibili: possono accedere senza problemi. Il tiro con l’arco talvolta viene vissuto in modo marginale e con questa nuova, ulteriore casa lo facciamo crescere per dargli la giusta dignità, anche in ambito internazionale». In via del Centenario anche l’ex segretario generale del Coni – nonché commissario straordinario della Figc e candidato alla presidenza Fidal – Roberto Fabbricini, il vicepresidente nazionale Fib Moreno Rosati, gli assessori allo sport e alla scuola Elena Proietti e Valeria Alessandrini, il presidente del Coni Umbria Domenico Ignozza, il delegato provinciale del Coni Francesco Tiberi, il numero uno del Cip della Provincia di Terni Tommaso Strinati e il presidente del Panathlon Terni Benito Montesi.

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Pancalli e Scarzella con gli azzurrini

Gli azzurrini del para-archery e il binomio che piace

In via del Centenario per testare la nuova struttura ci sono da venerdì Francesco Ceppaglia, Kimberly Scudera e Giulia Baldi nell’arco olimpico, Francesco Tomaselli e Asia Pellizzari nel W1 e, a chiudere il cerchio, Giulia Ferraris e Sofia Forneis nel compound. Tutti giovanissimi, tra i 15 ed i 22 anni. Lo staff è invece composto dal responsabile tecnico Guglielmo Donato Fuchsova e dal tecnico Ezio Luvisetto. «Stefano lo ha voluto fortemente. Collaboriamo tutti insieme – il pensiero di Scarzella – per portare avanti lo sviluppo dell’arcieria ternana, umbra e italiana: la presenza degli azzurri paralimpici giovanili è un attestato che abbiamo voluto fare per la nascita del complesso, è un binomio che senz’altro porterà fortuna. Un impianto meraviglioso, complimenti per l’idea».

L’impianto indoor

La scelta inclusiva e la crescita

Esulta anche Pancalli: «La struttura è importante non solo per la comunità territoriale e per il mondo paralimpico, ma credo per tutto il mondo arcieristico italiano. Quando si dedicano impianti alle attività integrate ed inclusive cresce il Paese, la città e lo sport, mi fa piacere esserci. Più opportunità si hanno e meglio è: siamo a 45 minuti da Roma e in una zona particolarmente generosa nell’organizzazione di eventi sportivi. Ritengo sia una chance rilevante per il mondo del para archery, va sfruttata». A benedirla è stato don Edmund Kaminski, parroco di San Matteo in Campitello. In rappresentanza della fondazione Carit – comitato di indirizzo – c’era Massimo Valigi.

L’inaugurazione

L’eccellenza che prende vita

Il sindaco ha elogiato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della struttura indoor e ne ha approfittato – ad assistere all’inaugurazione c’erano anche persone legate ad altri sport, come ad esempio la pallavolo, non proprio entusiasti in merito al tema impiantistica considerati gli ultimi mesi di problematiche tra i guai delle strutture provinciali e, in forma minore, comunali – per lanciare un messaggio: «Un ennesimo passo avanti che Terni fa verso le strutture sportive. Chi ci ha seguito – ha ricordato il 45enne avvocato – in questo anno e mezzo scorso ha visto che, comunque sia, lo sport è molto al centro della nostra idea di città dinamica e di sviluppo futuro. Questa è un’eccellenza che ha preso vita grazie a voi e non solo ad un livello locale: spero che gli atleti si trovino bene». Non poteva mancare il massimo rappresentante ternano del ti cro con l’arco, Matteo Santi.

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