La ricetta dei sindacati per lavoro e sviluppo

Cgil, Cisl e Uil Umbria promuovono un confronto tra istituzioni e parti sociali. Il testo illustrato dai tre segretari regionali

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Presentato alla stampa il documento ‘Al lavoro per l’Umbria’, elaborato da Cgil, Cisl e Uil regionali per il confronto tra istituzioni e parti sociali su un nuovo progetto di sviluppo per l’Umbria. Il testo, illustrato dai tre segretari generali dei sindacati confederali umbri (Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini), parte da due precondizioni fondamentali per le organizzazioni sindacali: sicurezza sul lavoro e legalità, requisiti indispensabili per avviare qualsiasi percorso di rilancio dell’economia regionale.

IL DOCUMENTO DEI SINDACATI – PDF

Nuovo slancio Dopo la crisi, l’Umbria è sprofondata agli ultimi posti tra le regioni italiane in termini di Pil, consumi, occupazione. In particolare, preoccupa fortemente la difficoltà evidente a tenere il passo con le regioni limitrofe, Marche e Toscana, che possono vantare un andamento ben diverso. «Molte sono le fragilità della nostra regione, che può apparire piccola, isolata e vecchia, incapace di cogliere le sfide della globalizzazione con le quali anche il nostro territorio e il nostro modello economico devono fare i conti, per questo pensiamo che il ritardo accumulato, in un sistema sempre più selettivo e votato ad efficienza e qualità, debba essere affrontato con nuovo piglio e nuova determinazione», scrivono i sindacati.

Nuovo scenario politico «Il risultato delle ultime elezioni politiche muta certamente lo scenario di riferimento, determinando uno sconvolgimento profondo degli assetti politici, che rimette in discussione il sistema di governo regionale, ne condiziona gli equilibri, le certezze, le consuetudini. Tale situazione inevitabilmente si sommerà alle difficoltà ed ai problemi di carattere socio-economico che attanagliano da anni la nostra regione e inciderà sull’azione di governo ed in particolare sulle importanti questioni aperte, quali riforme istituzionali, gestione dei servizi pubblici e socio sanitari, crisi industriali».

Il valore del territorio L’Umbria – secondo i sindacati – andrebbe considerata come un ‘veicolo attrattivo’ per un nuovo sviluppo economico, quindi occorre lavorare sul marketing territoriale, quale fattore di efficienza e soprattutto di attrazione di imprese e capitali. Un ambito nel quale, a nostro avviso, si sta perdendo forza per varie cause, a cominciare dallo stato dei servizi pubblici e privati attivi sul territorio, dal credito, all’energia, ai trasporti, ai rifiuti che stanno vivendo un periodo di particolare difficoltà. Particolare attenzione va rivolta al mondo del credito, che rimane fattore determinante per lo sviluppo locale delle Pmi e dell’artigianato, e alle disponibilità delle fondazioni bancarie, che potrebbero meglio concorrere allo sviluppo del territorio.

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