Ternana-Albinoleffe, enigma in attacco

De Canio deve scegliere chi schierare davanti: si va verso il 4-3-3. Colloqui personali con le punte. «Tolleranza e comprensione segni distintivi di un ambiente vincente»

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Un Luigi De Canio diverso dal solito, per certi versi inedito, quello che martedì mattina ha presentato la sfida infrasettimanale di mercoledì che vedrà la Ternana opposta all’Albinoleffe di Massimiliano Alvini. Perché il focus non è diretto solo in direzione Lombardia, ma anche su temi ad ampio raggio: le difficoltà della squadra, la necessità di comprendere e avere pazienza per via del caos estivo sul fronte giudiziario, l’arrabbiatura di Verona e anche la critica alla gestione Longarini per i calciatori persi ‘a zero’ negli ultimi anni. Tecnico lucano a 360 gradi e che lancia la propria convinzione: «Sono convinto che arriveremo primi. Pazienza, comprensione e tolleranza sono segni distintivi di un ambiente vincente». E questa squadra ritengo non abbia bisogno di nulla al momento parlando in ottica di mercato». Diretta su umbriaOn dalle 18.

LE PAROLE DI LUIGI DE CANIO: TANTI I TEMI TRATTATI, ANCHE DEL PASSATO – VIDEO

Rifinitura e colloqui: «Fate le cose semplici»

De Canio e Vantaggiato, breve colloquio

Non troppe indicazioni, come di consueto, nell’ultimo allenamento pregara. Il tecnico di Matera chiede in particolar modo una cosa ai rossoverde: «Fate le cose semplici, siate lineari. Giocheremo 3 vs 3 e se saltiamo l’uomo siamo davanti alla porta, ma occorre precisione», l’invito rivolto alla squadra dopo aver terminato un esercizio tattico. La sensazione è che le ‘Fere’ scenderanno sul terreno di gioco con le tre punte e c’è da scegliere chi schierare: Vantaggiato arriva dagli 0 minuti di Verona e Nicastro è partito dalla panchina, ma togliere Marilungo – tra i più continui – è alquanto complicato. De Canio ha avuto colloqui personali – brevi, circa un minuto – con gli attaccanti prima di rientrare negli spogliatoi, mentre in un secondo momento ha riunito centrocampisti e difensori per fare quattro chiacchiere. Mercoledì si deve vincere. Gli indisponibili sono i soliti: Rivas (dall’Honduras c’è chi scrive di pesadilla in Italia, ovvero incubo), Altobelli, Vives e Hristov, impegnato nel pomeriggio a Lussemburgo con la Bulgaria.

LA TERNANA VINCE CON DIFFICOLTÀ A VERONA

L’abbondanza, la decisione e l’arrabbiatura di Verona

De Canio e Butić

Marilungo, Bifulco, Furlan, Frediani, Vantaggiato, Butić, Nicastro. Con l’eventuale 4-3-3 c’è un’unica maglia da assegnare per la posizione centrale, discreto grattacapo per De Canio: «L’abbondanza in attacco – ha esordito in conferenza – è un ‘problema’ che ogni allenatore vorrebbe avere. I colloqui personali? C’è l’immediatezza della partita e ciò che non si può dire in settimana bisogna condensarlo in pochi minuti perché nel preparare il match ci sono ancora le scorie del confronto di Verona. Domenica – non si è presentato nel post partita nel classico appuntamento con la stampa – mi sono arrabbiato al termine dell’incontro per la prima mezz’ora perché so che sono più forti. Poi ho riflettuto e ho detto che i ragazzi stanno cercando di adeguarsi: non ci sono alibi, ma abbastanza motivazioni per essere compresi, attesi e giustificati quando ci sono errori. Facciamo riflessioni profonde, oneste e significative per dare a questa squadra il tempo di sbagliare. Inoltre non è facile reinventarsi dopo aver perso centrocampisti titolari uno dietro l’altro. Possiamo ‘mascherare’ questo con determinazione, abnegazione e forza di volontà: non è così scontato dare tre gol a tutti come si può pensare, non è possibile per nessuno. Specie per noi che abbiamo cambiato tanto in estate e con un gruppo che si formato man mano. Riportarli tutti nella stessa condizione non avendo giocato gare ufficiale per un periodo lungo non è semplice. Abbiamo cambiato preparazione – l’iperbole – sedici volte. Nel fare la squadra così sapevo che avremmo trovato delle difficoltà e non si può giocare a memoria dopo aver cambiato venti calciatori».

La possibilità di turnover: «La squadra deve giocare bene a calcio»

Il cerchio con centrocampisti e difensori

De Canio fa presente che non ci sarà alcuna mini ‘rivoluzione’. Di certo non a centrocampo, dove gli uomini sono contati: «L’arrabbiatura – riprende il discorso precedente – era ingiusta. Voglio vedere la mia squadra giocare bene a calcio e per questo abbiamo scelto una certa tipologia di calciatori. Quando non accade mi rammarico. Non ci sarà ampio turnover, sarà difficile che ci siano tre cambi: diventare squadra è un qualcosa che avviene con il tempo: questo per noi al momento è un handicap che dobbiamo cercare di superare con l’impegno di tutti. Non vi attendete stravolgimenti». Passaggio su Salzano: «Può fare molto di più. A livello morale è eccezionale come gli altri, nessuno può essere attaccato per mancanza d’impegno». A dirigere il confronto sarà Mario Cascone della sezione di Nocera Inferiore.

L’ADDIO ‘A ZERO’ DI CERAVOLO. NON L’UNICO NEGLI ULTIMI ANNI

La gestione Longarini e la critica: «Agito con scorrettezza». Il futuro

Rigoberto Rivas indisponibile

La seconda parte della conferenza è tutta sul suo ruolo e il futuro. Non manca però la polemica – ad annunciarla è lui stesso prima di partire con l’analisi – nei confronti della gestione Longarini: «Qui c’erano giocatori come Ceravolo e Falletti (contratto terminato il 30 giugno 2017 dopo quattro anni, proprio a pochi giorni dal passaggio alla nuova proprietà), tutti andati via a parametro zero. Non è stata fatta una plusvalenza, difendete a Terni persone che hanno agito con scorrettezza nei confronti della società, tifoseria e città: è stato creato un problema. Invece chi lavora con impegno e onestà le trattate male, è masochismo. Ho ricercato giocatori di maggior qualità e spessore per creare una base anche per il futuro, probabilmente se non avessi fatto errori all’inizio si poteva fare meglio: saremmo stati anche più completi. Questo è il motivo che mi ha spinto a venire qui a marzo, mi sono assunto la responsabilità di essere responsabile di ogni giocatore, poi ho commesso degli sbagli pensando che tutti avessero il mio pensiero. Agisco in funzione del presente e della prospettiva futura».

La certezza: «Sono convinto che arriveremo primi»

De Canio con Bifulco

Interessante questo passaggio della conferenza perché il tecnico di Matera – non accade spesso, almeno in questo modo – si ‘apre’ più del consueto: «Ad un certo punto ho capito – parla dei problemi in estate – che mi dovevo assumere totalmente la responsabilità nell’interesse della società e di chi ne fa parte. Il mio operato da quando sono a Terni è stato indirizzato a questo pensiero, creare una base forte. Non ho la bacchetta magica ma sono convinto che arriveremo primi, affrontando tante battaglie: in un campionato di calcio le difficoltà e le insidie ci sono, oggettive nel nostro caso. Pazienza, comprensione e tolleranza è il segno distintivo di un ambiente vincente». Senza citare nomi viene tirato in ballo dal tecnico anche chi pensava di salvare la squadra in B con i giocatori dello scorso anno. Le strade portano in terra laziale.

La puntualizzazione e il ‘no’ al ruolo di dominus: «Mercato? Squadra non ha bisogno di nulla»

Infine una specifica – non la prima che c’è sul tema – sul suo ruolo in società: «Non sono un allenatore manager, non faccio trattative. Mi limito a mettere la mia esperienza al servizio della società. Per quello che mi compete scelgo il calciatore, ma gli altri aspetti non mi riguardano. Magari do un’indicazione sul settore giovanile e la strategia futura, ma ci sono le persone che decidono e operano in tal senso. Certo, se abbiamo la stessa idea è meglio». Poi l’elogio a Dino Pagliari: «Chi è alla guida del settore giovanile – in realtà è Silvio Paolucci, l’ex Gubbio è il responsabile tecnico – ora non è un mio amico, ma la stimo tantissimo. Ha fatto calcio da una vita e ha una professionalità innata, le idee sono convergenti e c’è collaborazione: c’è bisogno di tempo per sviluppare e concretizzare delle idee. Se avessi voluto far tutto io non sarebbe arrivato il direttore sportivo». Riferimento a Danilo Pagni. E a proposito del ds attualmente non in organigramma: «Non ne voglio parlare, non mi riguarda. Quando si parlerà di calciatori, al momento opportuno, dirò la mia. Gennaio? Non serve nulla alla squadra, abbiamo solo voglia di stare insieme per crescere tutti insieme».

Il peggior attacco dell’intera serie C. Con la Triestina sabato sera

Federico Furlan

Il gol di Giorgione in apertura della sfida con il Pordenone (23 settembre) resta l’unico segnato dai lombardi in avvio di campionato, con ben quattro 0-0 all’attivo e soli tre gol al passivo. Evidente il problema offensivo dei ragazzi di Alvini che, in questo modo, non possono sfruttare a dovere la buona tenuta difensiva: Kouko, Ravasio e Colombi ancora a secco, i giocatori di maggior esperienza sono invece Romizi (sarà squalificato), Agnello, Coser e Sbaffo, quest’ultimo protagonista di una partenza deludente nel 3-4-2-1 del tecnico toscano. «Una squadra molto ben organizzata e con discreti valori tecnici, ha un gruppo collaudato e giocano insieme da tempo. Sotto l’aspetto tattico sono abbastanza evoluti e preparati: ha fatto una sola marcatura e ciò spiega i risultati, vedendo i filmati però ho notato – ha concluso De Canio – che creano parecchio. Molto insidiosa». Con la Triestina si giocherà sabato alle 20.45 con diretta su Sportitalia: l’ufficializzazione della Lega Pro è arrivata nella mattinata odierna.

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