Ternana e abbonati, ora viene il difficile

Via della Bardesca fa festa per aver superato il muro dei 10 mila, spazio alla seconda fase: farli venire realmente. Ricavo sopra i 50 mila euro: il confronto con il passato

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Come ricompattare – o almeno provarci – un ambiente devastato dall’ultimo biennio di delusioni, divisioni e pessimi risultati? Una domanda che probabilmente Stefano Bandecchi si è posto prima di pensare e attivare la campagna abbonamenti a prezzi ultra popolari: la Ternana si gode il risultato positivo dell’iniziativa – era scontato che il numero sarebbe stato elevato con il range da 5 a 10 euro, magari un pizzico meno che si raggiungessero le cinque cifre in poco più di quattro giorni – in attesa di approfondire e chiudere le prime trattative di mercato. Messa alle spalle l’esultanza per aver conquistato l’obiettivo 10 mila sottoscrizioni, ora viene il difficile: far sì che buona parte di questi tifosi venga davvero allo stadio. La storia in questo caso è tutta da costruire e dipenderà dal campo. Ricavi – come preventivato – pressoché nulli.

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Il difficile

L’imprenditore livornese avrà notato che gli incassi societari per gli abbonamenti – non c’è ancora il dato relativo alla stagione 2018-2019, in arrivo la chiusura di bilancio al 30 giugno – sono estremamente bassi e quindi, in sostanza, ha deciso di sacrificarli per tentare di riportare i supporter al ‘Liberati’. Come detto ciò dipenderà da altri fattori: il valore della squadra, la capacità della gestione tecnica e soprattutto i risultati sul terreno di gioco. Fare un campionato di alta classifica o d’eccellenza significherebbe avere una buona probabilità di presenze – con costanza – per il 60-70% degli abbonati, magari anche di più (leggasi annata 2011-2012); viceversa è difficile credere che i numeri possano essere diversi da quelli della stagione più recente, dove di rado si sono superati i 3.500 spettatori. La prima parte della ‘missione’ è andata in porto, manca la più rilevante e la palla passa al vicepresidente Paolo Tagliavento, al ds Luca Leone, al tecnico Fabio Gallo e alla futura squadra. Di base c’è un concetto: fare peggio di ciò che si è ‘ammirato’ dall’estate 2017 in avanti è alquanto complicato.

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I ricavi 

Una campagna abbonamenti  che non permetterà alla Ternana di mettere a bilancio una cifra superiore ai 100 mila euro, ma l’obiettivo non era questo ovviamente. Curve (niente terzo anello della sud, ovest per gli ospiti) a 5 euro, distinti A/B a 8 e tribune a 10, escludendo in quest’ultimo caso la A (non a disposizione): l’incasso per via della Bardesca dovrebbe aggirarsi tra i 60 ed i 70 mila euro facendo un paio di calcoli. Basandosi in primis sulle mappe esterne posizionate fuori dai botteghini: qui sono indicate capienze per i distinti rispettivamente di 1.595, 1.480 (parterre A e B), 351, 476 (tribuna A e B), 632 (stesso numero per i due settori). Siamo ampiamente sopra i 2 mila anche per le curve che, sommate, sono quelle che portano maggior ricavo.

Alcuni dati sui ricavi abbonamenti della Ternana

Il confronto con il passato

Con prezzi ‘normali’ – mai sopra i 3 mila abbonamenti negli ultimi anni – gli incassi erano più alti nonostante un numero di sottoscrizioni tutt’altro che invidiabile. Partiamo dall’ultimo dato ufficiale, quello relativo alla stagione 2017-2018: ricavi per 192.304 euro, pari al 2.57% sul valore totale. A scendere ci sono i 158.098 del campionato 2016-2017 (incidenza del 2,63%), i 195.010 del 2015-2016 (1,91% sui ricavi totali), i 200.255 del 2014-2015 (2,33%) e, infine, i 272.757 del torneo di B 2013-2014 (3,30%). Facile ipotizzare che il dato 2018-2019 (tra novembre e dicembre sarà pubblicato) sia il peggiore del lotto.

 

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