Lavoro in Umbria: «Record negativo»

Lo dicono Giuliana Renelli, della segreteria regionale della Cgil e Mario Bravi, presidente di Ires, commentando il rapporto Inps sul precariato

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L’Umbria, accusano Giuliana Renelli, della segreteria regionale della Cgil e Mario Bravi, presidente di Ires, commentando i dati sul precariato diffusi da Inps, «continua a collezionare performance negative sul versante del lavoro. Infatti l’Osservatorio, con i dati relativi a gennaio-novembre 2016, ci dice che le assunzioni a tempo indeterminato sono state 11.413 con un – 43,3% rispetto all’anno precedente. L’Umbria conferma ancora, dunque, il peggior dato a livello nazionale (qui la contrazione media è del 32,3%)».

IL RAPPORTO INPS SUL PRECARIATO 

Giuliana Renelli

La crisi Inoltre, dicono Renelli e Bravi, «sempre nei primi 11 mesi del 2016, si registrano in Umbria 41.845 assunzioni a tempo determinato,4.294 con contratti di apprendistato e 2.761 stagionali per un complesso di assunzioni pari a 59.043 unità. Dunque, le assunzioni a tempo indeterminato corrispondono al 18,5%, contro una media nazionale del 22%. Nello stesso periodo le trasformazioni a tempo indeterminato (dagli altri tipi di contratto) nella nostra regione sono pari a 5.144 unità, anche qui con un calo rispetto all’anno precedente, del -42.3%, mentre la media nazionale è -34,8%».

Cgil rapporto Ires 2016 Bravi

Mario Bravi

I voucher Intanto, prosegue inesorabile la crescita dei voucher: «Con il dato di novembre siamo arrivati a quota 2.242.834 in Umbria, con un aumento del 54,8% rispetto al 2014 e del 22,3% rispetto al 2015. Inoltre, i dati a livello nazionale sui licenziamenti disciplinari ci dicono di un aumento del 27% sul 2015 e del 34% sul 2014. Questi dati dimostrano il fallimento del Jobs act e l’esigenza di politiche economiche alternative».

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