Leo Cenci è morto ma ha vinto la sua corsa

Il cuore di Leo si è fermato alle 10 di mercoledì 30 gennaio. L’annuncio di ‘Avanti Tutta’. La sua fine vissuta con commozione da una città intera. Proclamato lutto cittadino, funerali in Duomo. Camera ardente dalle 8

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Leonardo Cenci è morto poco dopo le 10 di mercoledì mattina. Le sue condizioni erano gravissime da ormai tre settimane, dopo l’ultima crisi che lo aveva colpito nei primi giorni di gennaio. L’annuncio è stato dato dalla pagina ufficiale della sua associazione, Avanti Tutta. Proclamato il lutto cittadino a Perugia – la giunta chiede di abbassare le serrande dalle 14.30 alle 16.30 – per giovedì con bandiera a mezz’asta. La camera ardente sarà aperta dalle ore 8 alle 14 all’obitorio dell’ospedale mentre i funerali si terranno alle ore 15 nel Duomo di Perugia. A celebrare il rito sarà il vescovo delegato ad omnia monsignor Paolo Giulietti insieme a don Saulo Scarabattoli.

IL CORDOGLIO DELL’UMBRIA

TUTTO SU LEONARDO CENCI

L’addio di Mauro Casciari

«Di questi sei anni che ti sono stati regalati non hai sprecato neanche un giorno. Sei già un angelo quaggiù, ma se proprio hai voglia di volare, vola. Avanti Tutta»: con queste parole, e con la foto che pubblichiamo, Mauro Casciari, che con un suo servizio a ‘Le Iene’ fece conoscere all’Italia intera la straordinaria storia di Leonardo Cenci, salutava l’amico a metà gennaio, pubblicando la foto di un corridoio dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove Leo stava cominciando la sua agonia, quando ormai si era capito che non ce l’avrebbe fatta.

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Di recente aveva avuto due crisi molto forti, di cui aveva parlato con la consueta ironia nei suoi post su Facebook. L’ultima a fine dicembre. Eppure, si era ripreso e aveva trovato la forza di fare l’oncotombolata l’ultimo dell’anno. Una delle sue invenzioni, come il ‘Capodanno Matto’. Qualche settimana prima, nonostante il grande freddo, non aveva rinunciato al flash mob in piazza IV Novembre per sensibilizzare sul cancro al polmone.

Nei giorni scorsi un nuovo ricovero, da cui è emerso quello che si sospettava da un po’: le cure non facevano più effetto e il tumore avanzava inesorabile.

Nella notte fra il 13 e il 14 gennaio un nuovo terribile peggioramento delle sue condizioni di salute, che ha fatto partire un tam tam di cui è arrivata eco anche sui social, con diversi post di addio, mentre dall’ospedale chi gli era vicino chiedeva di attenersi a fonti ufficiali. Addirittura, è stato necessario pubblicare un post per spiegare che Leo non era ancora morto, ma anzi, come al solito, lottava strenuamente, come ha fatto in tutti questi anni. 

In tanti sono andati a trovarlo in ospedale: rappresentanti delle istituzioni, dello spettacolo, dello sport, imprenditori, tantissimi degli amici che Leo ha conosciuto in questi anni in cui ha saputo  – e fortemente voluto – fare del suo corpo uno strumento di comunicazione, un modo per dire che contro il tumore si può lottare col sorriso e magari facendogli pure la linguaccia (la sua è diventata iconica).

Con la sua associazione ‘Avanti Tutta’ Leonardo Cenci ha fatto opera di preziosa sensibilizzazione e ha raccolto tanti, tantissimi soldi con cui ha fatto numerose donazioni all’ospedale di Perugia, per rendere più accettabile la terapia oncologica ai malati come lui, che magari non hanno la sua forza di continuare a fare sport e addirittura correre la maratona.

In questi giorni abbiamo scelto di rispettare il silenzio della morte, ma chi lo ha visto da vicino ci ha raccontato di un uomo indomito, che anche nello stordimento delle ultimo passaggio, lottava e resisteva grazie al suo cuore d’acciaio. 

Ora che la notizia della sua morte è diventata ufficiale, possiamo scriverlo: Leonardo non è morto, Leonardo vive.

Vive la sua passione, vive il suo coraggio, vivono i suoi tanti regali lasciati in ospedale. Vive, soprattutto, l’insegnamento che si può affrontare il cancro in modo coraggioso, sfidandolo addirittura, e superando ogni volta i propri limiti, fino all’apoteosi della maratona di New York, corsa per due volte con un cancro in atto, proprio la gara che stava preparando quando arrivò la prima diagnosi.

 
Il messaggio subito dopo la Maratona


 

Nel 2012 gli avevano dato pochi mesi di vita.

È arrivato, correndo, fino al 2019.

Ha vinto lui!

 

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