Leonardo alla Cascata: «Serve una svolta»

Terni, il Partito Democratico plaude per le novità relative alla scoperta e dice che «città e regione devono giocare un ruolo da protagoniste»

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di M.T.

La politica, adesso. Il Partito Democratico di Terni, infatti, dice che «la fine del 2016 ha portato positive novità e conferme per Terni, in particolare per la nostra Cascata delle Marmore. Il Partito Democratico di Terni è orgoglioso del riconoscimento che il Ministero ha dato alla scoperta del professor Tomìo e del suo Gruppo di lavoro, che lega il ‘Paesaggio con fiume’ di Leonardo ai luoghi della Cascata. Siamo inoltre soddisfatti per la decisione dell’Amministrazione Comunale di costituire un autorevole comitato tecnico-scientifico (qui il testo) per riproporre la candidatura della Cascata come Patrimonio dell’Umanità».

La commissione Il PD ternano, che ricorda di aver costituito una «commissione ‘Marmore-Unesco’ che lavora da oltre un anno anche grazie agli iscritti dei circoli di Marmore e Collestatte-Torre Orsina, chiede ai nostri rappresentanti istituzionali di imprimere una svolta decisiva per la candidatura Unesco. La scoperta della presenza di Leonardo a Terni deve rafforzare le ambizioni di ottenere questo prestigioso riconoscimento per un territorio, quale è la Valnerina ternana, che rappresenta un grande tesoro culturale e paesaggistico per Terni e per l’Umbria intera. Proprio per questo, città e regione devono giocare un ruolo da protagoniste per raggiungere al più presto il legittimo riconoscimento per la nostra Cascata».

Luca Tomìo e Miro Virili

Luca Tomìo e Miro Virili

Il comitato L’attività del Comitato, si legge del decreto del sindaco a cui fa riferimento il PD, «rientra nelle competente del Piano integrato di valorizzazione strategica del Comune di Terni ed in particolare nel ‘Progetto UNESCO’ assegnato per delega all’assessore Emilio Giacchetti» ed a farne parte sono stati chiamati «Federico Nannurelli, responsabile del procedimento; Franca Nesta, dipendente del Comune di Terni esperta in ricerche archivistiche e documentali; Omero Mariani, dipendente del Comune di Terni, esperto in politiche turistiche; Vladimiro Coronelli, volontario esperto in paleografia, ricerche sulle fonti storiche e documentali; Stefano Notari, volontario esperto nei servizi di accoglienza turistica e marketing territoriale; Miro Virili, volontario esperto in paesaggio e beni culturali; Luca Tomìo, volontario esperto in critica e storia dell’arte; Sebastiano Pasero, dipendente del Comune di Terni, funzionario giornalista».

La Fondazione Carit Di più alto livello, invece, l’altro Comitato, quello che metterà in piedi la Fondazione Carit, «il cui cospicuo sostegno – aveva spiegato Luca Tomìo a umbriaOn – si concretizzerà, nell’immediato, con la costituzione del gruppo di lavoro di cui faranno parte Vittorio SgarbiFrancesco Scoppola (il direttore generale per istruzione e ricerca del Mibact; ndr), Cristina Acidini (la presidente dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze; ndr), Elisabetta David (direttrice dell’archivio di Stato di Terni; ndr). Eike Schmidt (il direttore della galleria degli Uffizi; ndr) ha poi sancito, proprio davanti all’originale del disegno di Leonardo – aveva detto ancora Tomìo – l’adesione a questo comitato di Marzia Faietti, la direttrice del Gabinetto dei disegni e delle stampe degli stessi Uffizi». Un comitato, come si vede, di altissimo livello e di cui lo studioso che ha dato origine al tutto sarà il terminale operativo sul territorio.

Il lavoro da fare Sul lungo periodo, l’obiettivo è quello del 2020, quando il ‘Paesaggio’ di Leonardo da Vinci sarà esposto alla Galleria Nazionale di Perugia, ma sul breve è «far ritornare la città di Terni alla vocazione turistica che per secoli ha esercitato come uno dei grandi poli attrattivi del fenomeno europeo del Grand Tour. Non dimentichiamo che prima di diventare il baricentro della politica industriale del centro Italia a partire dalla fine dell’Ottocento, Terni e il suo territorio sono stati descritti per secoli come un ‘paradiso terrestre’ sia naturalistico che artistico e archeologico. La Fondazione Carit, già impegnata in questo senso nel progetto dei Plenaristi, vuole fortemente questo rilancio ed in questo senso mi sono assunto personalmente – è l’impegno di Luca Tomìo – la responsabilità di ottenere risultati rapidi, entro sei mesi».

 

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