Leonardo e la Cascata su Rai1 con Luca Tomìo

Terni, troupe di ‘Uno Mattina’ a Marmore: Leonardo da Vinci e San Francesco, questi forse i temi di cui parlerà lo storico d’arte

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di Francesca Torricelli

Quella del convegno in programma al ‘Salone dell’arte e del restauro’ di Firenze, in cui lo storico d’arte Luca Tomìo comunicherà i dettagli della sua scoperta su Leonardo da Vinci alla Cascata delle Marmore, di fronte ai più importanti storici dell’arte italiani, è ormai cosa nota. Un velo di mistero rimane però sulla richiesta, arrivata dalla Rai al Comune di Terni ed ai gestori della cascata stessa, di far accedere una troupe dell’emittente di Stato che dovrebbe realizzare dei nuovi filmati. Una ‘procedura’ che non è passata inosservata e che alimenta le voci sul fatto che per Luca Tomìo si prepari, nei prossimi giorni, un ‘passaggio’ in diretta su Rai1.

«Umbria, fanalino di coda» umbriaOn, che in base alle informazioni raccolte è in grado di anticipare che il ‘blitz’ della Rai è in programma per martedì mattina, ha provato a chiedere direttamente a lui: «Nonostante tutti i bastoni tra le ruote e l’inerzia che ho dovuto subire in Umbria – è la sua replica – la verità viene sempre a galla e con nel cuore la benedizione del vescovo Giuseppe Piemontese mi dirigo sicuro dei miei argomenti al cospetto della comunità scientifica e del grande pubblico, sul palcoscenico di una città illuminata e progressista come Firenze, nell’ambito del Salone dell’arte e del restauro». Ma non ha risposto. «Al di là di considerazioni astratte – aggiunge – è mai possibile che dopo due anni da una notizia data anche dall’Osservatore romano e dal Corriere della Sera, la Regione Umbria non abbia degnato di attenzione la scoperta di Leonardo nel ternano, che ora va sul palcoscenico del mondo e può contribuire al rilancio di un territorio che vive una crisi terribile? A Milano, appena ho solo brevemente accennato alla definitiva identificazione della Monna Lisa nella Duchessa di Milano, ho trovato l’immediata e forte attenzione dei più alti rappresentanti della Regione. Non è certo un caso che la Lombardia sia la locomotiva d’Italia e l’Umbria il fanalino di coda».

LEONARDO ALLA CASCATA

Luca Tomìo

Le elezioni Tomìo è ormai ternano di adozione, chissà che non stia pensando alla candidatura per le elezioni amministrative alle porte. «Assolutamente no», esclama. «Io sono uno storico dell’arte milanese e i miei punti di riferimento sono a Milano, dove la mia posizione è netta e chiara. Non mi piace la zona grigia in cui la politica si muove a Terni, ma rispetto la territorialità e non mi intrometto. Ho solo dato disponibilità ad affinare il programma di una lista civica che ha l’arte e la cultura come punti forti per il rilancio della città di Terni e che questo sia stato interpretato come candidatura dimostra anche la grossolanità del dibattito politico ternano. In questo momento la città può considerarmi al massimo un difensore civico. Che sia un milanese a farsi paladino di Terni mi sembra però perlomeno un po’ curioso, visto inoltre che a Firenze, con mia grande soddisfazione e onore, a fare i saluti istituzionali della città verrà un piemontese come il giudice Federico Bona

Il Paesaggio di Leonardo da Vinci

Galvagno».

A Firenze A fianco di Tomìo a Firenze, oltre alla già confermata presenza del magistrato, potrebbe esserci anche Vittorio Sgarbi. Confermata anche la presenza del presidente della fondazione Carit Luigi Carlini – «Sinceramente al momento non ho rapporti con la Fondazione – spiega Tomìo – e quella di Carlini sarà una presenza gradita, ci mancherebbe, ma sono curioso di sentire cosa verrà a dire» – mentre ancora da capire è chi tra Antonino Cufalo e Andrea Gambassi, rispettivamente commissario e subcommissario del Comune di Terni, rappresenterà l’Ente. Oltre a sostenere i temi del civismo, in tutta la vicenda, Tomìo ha sempre rimarcato il ruolo centrale e fondamentale della Diocesi. «I miei referenti scientifici – sottolinea – sono a Firenze e a Roma; chi ha sostenuto e promosso la mia ricerca fin dall’inizio, e continua a farlo con modalità che investono anche la mia sfera spirituale, è però padre Giuseppe Piemontese. È significativo che al mio fianco a Firenze, come suo delegato, ci sarà don Claudio Bosi, direttore dell’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della Diocesi, la persona la cui massima discrezione è paragonabile solo alla massima dedizione con cui ha agevolato le mie ricerche non solo a Terni ma anche nella Città del Vaticano».

L’Episcopio di Terni A proposito della Diocesi di Terni, Tomìo ha interpretato il disegno di Leonardo non solo come il paesaggio naturale delle Marmore, Papigno e la Valle di Terni, ma proprio come un paesaggio emblematico dell’allora Diocesi. «La particolare configurazione del disegno degli Uffizi dipende proprio da questa finalità e resta appunto da verificare che non sia proprio un progetto per un ciclo di affreschi da realizzare nell’Episcopio di Terni a cui avrebbe partecipato, insieme a Leonardo e alla bottega del Verrocchio proveniente da Roma, anche il topografo Francesco Rosselli, l’autore della prima veduta di Firenze. Quello che non necessita di verifiche, ed è ormai acclarato, è che la collocazione di Leonardo nel ternano nel 1473 non solo apre scenari inediti di ricerca nell’ambito della storia dell’arte e dell’ingegneria idraulica, ma chiarisce molti aspetti del pensiero, della spiritualità e del modo di vivere di Leonardo che trovano in San Francesco l’ispirazione e la fonte più alta. La mia scoperta colloca a Terni, emblematicamente proprio nel centro dell’Italia, il punto in cui la più alta espressione della genialità italiana si incontra con la più alta espressione della spiritualità».

Rai1 Leonardo da Vinci e San Francesco, sembra proprio di capire che sarà questo l’argomento di cui andrà a parlare in Rai? «Vabbé – dice sorridendo – tutto non posso dirlo. Per adesso ti anticipo soltanto che dirò che con l’ex direttore del tuo giornale; sì il giornalista che a novembre del 2016 mi ‘bruciò’ la notizia su Leonardo alla Cascata, mettendomi anche in difficoltà con l’amico Sgarbi; sto scrivendo – a quattro mani – un libro di imminente uscita – per la cui prefazione potremo contare sul prestigioso contributo di un fine conoscitore d’arte come il giudice Federico Bona Galvagno – e che racconterà tutta la storia della scoperta di Leonardo in Umbria. Per il resto, prova a sintonizzarti su Rai1 alle 9 del 30 aprile, che qualche risposta di sicuro la troverai».

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