Licenziamenti in Ast, raggiunto l’accordo

Firmato in Confindustria tra azienda e sindacati. Previste quindici fuoriuscite volontarie e altrettante stabilizzazioni

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C’è la firma in merito all’accordo, tra sindacati e azienda, sui quindici licenziamenti collettivi annunciati da Ast nel settembre scorso. Decisivo l’incontro che si è svolto martedì mattina in Confindustria, dove dopo una lunga discussione è stata raggiunta l’intesa tra le parti.

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Le condizioni

Il procedimento è stato aperto per agevolare fuoriuscite per il personale operaio che ne avrà i requisiti – raggiungimento della pensione e/o presenza di gravi inabilità lavorative – e, come già evidenziato nel precedente incontro dai vertici dell’acciaieria, sarà caratterizzato dalla volontarietà. Un percorso che le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic,Ugl e Usb non avevano bocciato a priori, chiedendo che fosse accompagnato da alcune condizioni, come un incentivo equo (con parte variabile legata al periodo di permanenza in Naspi) e la stabilizzazione con contratto indeterminato di una parte degli interinali (in uguale misura alla uscite) per mantenere gli attuali livelli occupazionali. Punti significativi effettivamente, questi, dell’intesa.

La posizione dei sindacati

Nella discussione della prima riunione del 15 ottobre le parti erano sembrate ancora distanti, ma alla fine – a differenza di quanto avvenuto nel 2017 in occasione del mancato accordo sulla fuoriuscita di una quarantina di impiegati – l’accordo si è raggiunto. In una nota le sei organizzazioni sindacali spiegano di ritenere che l’intesa «salvaguardi i livelli occupazionali e risponda all’inizio di un processo di stabilizzazione degli attuali 140 interinali presenti all’interno di Ast».

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