Longarini ‘procuratore’ Ternana fino a giugno

Il 33enne nominato ‘procuratore speciale’ con estinzione naturale a giugno. La società chiarisce: «Storia vecchia e formale, lunedì si modifica». Bilancio 2016-2017: perdita d’esercizio di oltre 6 milioni

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di S.F.

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Da amministratore unico della sua società, la Ternana Calcio S.p.A, a ‘procuratore speciale’ della Ternana Unicusano Calcio S.p.A. dell’au Stefano Ranucci, fino al 30 giugno 2018. C’è una ‘qualifica’ per Simone Longarini: questa l’ultima novità in casa Fere dopo l’approvazione del bilancio, la nomina formale al vertice aziendale del 54enne romano e il rinnovo totale del collegio sindacale, ora tutto umbro. Una nomina utile solo per un’azione: compiere operazioni bancarie su due conti correnti – per un massimo di 2 milioni di cumulo ciascuno – di Unicusano. Intanto il bilancio al 30 giugno 2017 è stato chiuso con una perdita d’esercizio di 6 milioni 408 mila, 800 in meno rispetto all’annata precedente. Scende ancora l’esposizione debitoria, aumentato il valore della produzione. Registrata la più alta plusvalenza – calciatori – degli ultimi anni, per oltre 1 milione di euro.

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Simone Longarini

Longarini e la motivazione della nomina Leggendo la documentazione aggiornata al 12 dicembre (ultimo protocollo), è inevitabile che il focus – in particolar modo – vada sulla voce ‘titolari di altre cariche o qualifiche’. Sì, perché dallo scorso lunedì appare proprio Simone Longarini che, il 21 novembre, aveva messo fine alla sua avventura da amministratore unico della ‘vecchia’ società: il 33enne romano è stato nominato ‘procuratore speciale’ ed è «facoltizzato – le azioni consentite – a compiere operazioni di versamento, prelievo, richiesta di emissione assegni, disposizioni di bonifici ed ogni altra operazione che sia prevista nel contratto di conto corrente, con espressa esclusione delle operazioni di concessione di fidi, scoperti di conto corrente o comunque di operazioni di natura straordinaria che comportino un indebitamento a carico della societa’ ‘Ternana Unicusano Calcio S.p.A.’». C’è un limite tuttavia: due milioni di euro come cumulo totale delle operazioni effettuate, per ciascun conto corrente. La procura si estinguerà automaticamente il 30 giugno 2018, salvo diverso accordo. In sostanza – in questo discorso, magari, si va a infilare la questione legata alla posizione debitoria della vecchia società con il Comune di Terni per le convenzioni passate, il dirigente Andrea Zaccone ha parlato di circa 1,2 milioni di euro di conti in sospeso – un atto che è necessario per consentire alla famiglia Longarini di girare fondi al gruppo Unicusano. D’altronde l’ex au di via Aleardi aveva dichiarato che tutte le questioni in sospeso di natura economica le avrebbe risolte il suo gruppo (ipotesi, utilizzare parte dei contributi Lnpb dello scorso campionato per pagare una porzione dei conti in sospeso con l’amministrazione comunale), come giusto che sia. Insomma, un ruolo che non riguarda nessun atto di ordinaria o straordinaria amministrazione: il controllo – anche in via formale, da poche settimane – della Ternana è interamente nelle mani di Unicusano da tempo.

Il chiarimento della società: «Lunedì si modifica, storia vecchia e formale» Nel pomeriggio poi ecco che la società di via della Bardesca entra in azione su indicazione di Stefano Ranucci. «Si tratta di una cosa vecchia – atto autenticato dal notaio Paolo Cirilli il 29 novembre, data iscrizione 11 dicembre come detto – e lunedì 18, con atto del notaio, verrà modificata. Una questione formale, stop. Che messaggio si vuol far passare?», la comunicazione pervenuta. Evidentemente – seppur, come specificato, a tempo e senza efficacia di alcun tipo su ordinaria e straordinaria amministrazione – riportare un cambiamento sotto l’aspetto societario, come sempre fatto in questi mesi, dà un po’ di fastidio.

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Stefano Ranucci, amministratore unico del nuovo corso

L’appuntamento del 21 novembre e ripianamento perdite Nell’ultima assemblea degli azionisti dell’era Longarini è stato approvato il bilancio al 30 giugno 2017 – perdita d’esercizio di 6 milioni 408 mila e 507 euro – alla presenza dellamministratore delegato della Niccolò Cusano, Fabio Stefanelli: nomina di Stefano Ranucci come amministratore unico, dimissioni dell’intero collegio sindacale, sostituzione con l’attuale gruppo guidato dal folignate Paolo Cesarini, deliberazione del trasferimento sede in via della Bardesca, ripianamento per intero delle perdite d’esercizio riportate a nuovo da annata precedenti per quasi 2 milioni 100 mila euro, ripianamento parziale dell’ultima perdita d’esercizio per 4 milioni 753 mila con fondo copertura e riporto a nuovo della residua perdita per 1 milione 655 mila euro. Il tutto in poco più di un’ora d’incontro in via Archimede.

I CONTI IN SOSPESO TRA TERNANA E COMUNE: «CIRCA 1,2 MILIONI DI EURO». INGIUNZIONI E ATTESA

Stefano Bandecchi

«Immensi sforzi, ma risultati non soddisfacenti» Ci sono diverse curiosità nel bilancio rossoverde. Longarini, nella relazione presentata, espone i punti di maggior rilievo ricordando anche la travagliata stagione conclusa con la salvezza di Ascoli: «La società – la nota del 33enne – ha disputato il campionato italiano di Serie B con risultati non del tutto soddisfacenti, posizionandosi al 18° posto in classifica, comunque sufficiente a garantire la permanenza in Serie B. La società, seppur con immensi sforzi sia economici che calcistici, non è ancora riuscita, come preventivato, a consolidare definitivamente la propria presenza nel campionato di serie B, quanto meno in posizioni di classifica tranquilla. La società ha cercato di ridurre i costi operativi il più possibile, mantenendo l’impostazione delle stagioni precedenti e ponendosi come obiettivo il contenimento della spesa per gli acquisti delle prestazioni dei calciatori e per i loro compensi, soprattutto con riferimento alla prima squadra». Nonostante tutto è aumentato il costo per il personale.

L’AVVOCATO PROIETTI E CONTI IN SOSPESO: «IN ATTESA DI VERIFICA APPROFONDITA PER ACCORDO TRANSATTIVO»

La ‘Primavera’ di Ferruccio Mariani (foto Settonce)

Settore giovanile, biglietti e crisi Longarini ricorda nella relazione che «l’obiettivo principale della Ternana Calcio è la valorizzazione del settore giovanile. Con l’ausilio di qualche giocatore di prestigio, infatti, si è puntato essenzialmente a valorizzare il settore giovanile, al fine di averne anche un ritorno economico e finanziario, che potesse essere reinvestito per le stagioni sportive successive. Per quanto – una delle note dolenti – concerne i ricavi al 30 giugno 2017, si evidenzia un decremento delle vendite di biglietti e di abbonamenti rispetto alla situazione al 30 giugno 2016, dovuta principalmente ad una minore affluenza delle famiglie ternane allo stadio – la motivazione è la stessa di tutti gli anni – a causa della crisi economica in cui versa la città».

IL NUOVO COLLEGIO SINDACALE DELLA TERNANA

Il presidente della Lnpb, Mauro Balata

I contributi della Lega, mutualità e debiti Una corposa parte delle entrate, ovviamente, arriva dagli agli introiti della Lega: «Meritano particolare attenzione – sottolinea l’ex au rossoverde – i contributi contabilizzati in bilancio al 30 giugno, corrisposti dalla Lega di appartenenza per un importo di 2 milioni 772 mila 433 euro e i contributi erogati della Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre, pari a 789 mila 926 euro, in relazione ai progetti presentati della società per lo sviluppo del settore giovanile, per il minutaggio degli ‘Under’ e per lo sviluppo e la sicurezza delle infrastrutture, oltre a contributi minori per 4 mila 271 euro. Sulla consistenza patrimoniale, è evidente che la società abbia improntato la propria politica gestionale sulla riduzione della propria esposizione debitoria. Si a registrata una diminuzione pari a 518 mila 406 euro».

LUNEDÌ 18 SI PARLA DELLA CONVENZIONE QUINQUENNALE IN CONSIGLIO COMUNALE: L’OK DELLA II° COMMISSIONE CONSILIARE E LA DISCUSSIONE SUI DEBITI PREGRESSI

Il Liberati

Stadio, Comune e convenzioni Non una novità – se ne è discusso anche di recente in II° commissione consiliare – che la Ternana di Longarini abbia dei conti da sanare con palazzo Spada. Il neo ‘procuratore speciale’ lo ricorda: «La società – il passaggio – ha iscritto in bilancio il debito residuo relativo a canoni dovuti al Comune di Terni per l’utilizzo dello stadio di proprietà dello stesso, debito in parte sottoposto a rateazione con Equitalia S.p.A. La società, inoltre, ha provveduto a contabilizzare una voce di credito per I’Iva sulle fatture che il Comune sta incassando mediante pagamento della cartella esattoriale impugnata. Nel corso dell’esercizio 2016/2017,  la società ha beneficiato solo in parte dell’imposta a credito, in quanto il Comune ha emesso solamente alcune fatture in relazione alle rate già incassate per i canoni di utilizzo dello stadio degli esercizi dal 2007 al 2013. Per quanto riguarda – prosegue Longarini – il valore degli altri debiti, la voce più rilevante è riferita alla rateazione concessa alla società per canoni non versati al Comune di Terni per I’utilizzo dello stadio, già sopramenzionata, aggiornato dal canone dovuto per la stagione 2015/2016 pari a 100 mila euro, come da delibera comunale». Scendono ulteriormente, dopo il notevole taglio dello scorso anno, i debiti verso fornitori: «Si rileva – segnala Longarini – il miglioramento di tutti i margini di struttura e dei quozienti di indebitamento. Merita evidenza il raggiungimento del sostanziale pareggio della consistenza dei mezzi propri rispetto all’attivo immobilizzato». Nella fattispecie il quoziente primario di struttura è passato da 0.73 a 0.98 e il quoziente secondario da 0.82 a 1.10, mentre quello di indebitamento finanziario è sceso da 0.67 a 0.56.

RANUCCI E PROIETTI ANNUNCIANO IL ‘CLOSING’ DEFINITIVO: TUTTE LE TAPPE

La trascrizione notarile (notaio Umberto Scialpi) del 24 ottobre: ceduta la parte della Sviluppo Editoriale

Si parla dei successori: «Assunti importanti impegni» Longarini non può che parlare del futuro e del passaggio di mano: «La gestione è e sarà improntata all’indipendenza finanziaria della società e al pareggio economico, anche per la cessione avvenuta da parte del socio di minoranza che nelle ultime stagioni sportive ha sempre supportato economicamente, patrimonialmente e finanziariamente la società. II nuovo socio università Niccolò Cusano telematica di Roma ha comunque assunto importanti impegni di sostegno alla gestione, peraltro integrando fortemente questa società all’interno del suo ‘business’. Tanto da aggiungere nella denominazione anche il termine ‘Unicusano’ per un impegno promozionale, ma anche per dimostrarne la reciproca integrazione».

IL BIENNIO DI SIMONE LONGARINI DA AMMINISTRATORE UNICO

Foto Mirimao

La cessione delle azioni, gli step e il cambio nome In conclusione ecco il riepilogo delle varie fasi che hanno caratterizzato la cessione del pacchetto azionario ‘libero’ a Unicusano: «Si dà atto che, in data 11 luglio 2017, il socio Edoardo Longarini ha trasferito la proprietà dell’intera partecipazione al capitale sociale di Ternana Calcio S.p.a., di nominali 3 milioni 443 mila 660.45 euro all’università degli studi Niccolò Cusano telematica Roma, stante la rinuncia all’esercizio di prelazione espressa dall’unico altro socio Sviluppo Editoriale S.r.l.. In particolare sono stati girati per trasferimento in piena proprietà, con firma autenticata in data 11 luglio 2017 in Cortina D’Ampezzo (BL), dal Ruggiero Orlando, notaio in Pieve di Cadore (BL): il certificato azionario n.3 , rappresentativa di 156 azioni al valore nominale di 51,66 euro ciascuna e complessivamente 8 mila 57.50, 21 girate e il certificato azionario n. 6 rappresentativo di 66 mila 517 azioni del valore nominale di Euro 51,65 ognuna, numero 22 girate». L’appunto finale è sul cambio di denominazione: «In data 12 settembre 2017 la Federazione giuoco calcio comunica che il presidente federale – c’era Carlo Tavecchio, ndr – ha approvato il cambiamento della denominazione sociale da Ternana Calcio S.p.a a Ternana Unicusano Calcio S.p.a.».

Simone Palombi (foto Mirimao)

L’ARRIVO DI LIVERANI E L’ISOLAMENTO’ DA TERNI: RITIRI SU RITIRI, AUMENTANO I COSTI

Immobilizzazioni immateriali e diritti pluriennali calciatori Tra i dati più rilevanti c’è quello legato alle immobilizzazioni immateriali che, nel corso di un anno, sono scesi da 3 milioni 995 mila euro a 2 milioni 211 mila; qui rientrano i diritti pluriennali delle prestazioni dei calciatori, passati da 1 milione 897 ad appena 92 mila 431 euro. Pressoché invariate le immobilizzazioni materiali, 4 milioni 600 mila euro. 

LONGARINI VS COZZELLA

Le plusvalenze d’esercizio 2016-2017

Plusvalenze e compensi  Esercizio ‘ricco’ per la Ternana. Grazie alle cessioni di Simone Tascone (100 mila euro) e Antonio Palumbo (triennale, da 700 mila euro), le plusvalenze complessive toccano quota 1 milione 72 mila 188 euro. «Si è realizzata inoltre – specifica Longarini – una plusvalenza di 300 mila euro derivante dalla oontro-opzione da parte della società sportiva Lazio relativa al calciatore Simone Palombi». I compensi per amministratori e sindaci è sui livelli del 2016. Invariati i 12 mila euro per Simone Longarini, diminuiti quelli per i sindaci del collegio (da 20 mila 276 a 17 mila 500) e aumentati per la società di revisione contabile, da 20 mila a 24 mila 500 euro. 

IL BILANCIO 2015-2016

Antonio Palumbo con Fabio Liverani

Crediti attivo circolante in crescendo, Lega e pignoramento I crediti – iscritti al valore di presumibile realizzo – sono più che raddoppiati, passando a 900 mila euro a 2 milioni 549 mila euro. In questa voce, in particolar modo, c’è l’aumento dei crediti verso clienti (fatture da emettere), da 442 mila a 1 milione 509 mila euro, e quelli verso la Lnpb (da 180 mila a 785 mila euro). C’è un motivo: «Si evidenzia che il credito verso la Lega Nazionale Professionisti Serie B è stato oggetto di pignoramento per l’importo di 700 mila euro in forza delle sentenze di primo grado relative alle cause di lavoro instaurate da ex dipendenti della società, per le quali risulta accantonato apposito fondo rischi. Si precisa anche che l’esecutività delle suddette sentenze è stata sospesa in attesa del giudizio di secondo grado». Il valore dei depositi bancati è salito da 604 a 928 mila euro, mentre il patrimonio netto è salito di circa 500 mila euro (da 6 milioni 289 mila a 6 milioni 731).

La sala stampa in via della Bardesca

La diminuzione dei debiti La società ha decrementato il valore da 3 milioni 101 mila a 2 milioni 582 mila euro. Scesi – su tutti – quelli verso i fornitori (ora sono 1 milion 74 mila euro) e i tributari (da 520 a 254 mila euro). Nella nota integrativa al bilancio viene sottolineato che tra gli ‘altri debiti’ al 30 giugno 2017, rientrano «quelli verso i dipendenti relativi alle mensilità di giugno 2017 e quello che la società ha nei confronti del Comune di Temi per canoni scaduti relativi all’utilizzo dello stadio».

Costi produzione, su gli stipendi Numeri in linea con quelli del 2016. Si è passati dai 14 milioni 733 mila euro ai 14 milioni 602 mila dell’anno successivo. Tra gli aumenti più rilevanti ci sono salari e stipendi – da 4 milioni 786 mila a 5 milioni 134 – e soprattutto i servizi (spese per trasferte, allenamenti, ritiri, consulenze legali, controllo ingressi ecc.), passati da 2 milioni 561 mila euro a 3 milioni 565 mila. Ad abbattere il totale è l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali.

I tifosi della est-Viciani

Valore produzione: biglietti, sponsor, proventi tv Numeri interessanti anche su questo versante. La società rossoverde è passata da 7 milioni 400 mila euro a 8 milioni 260 mila: segno negativo per i ricavi gare di campionato (da 454 a 386 mila euro), abbonamenti (da 195 mila a 158 mila), contributi Lnpb e fondazione mutualità, positivo per i ricavi da sponsorizzazioni (da 528 a 593 mila), valorizzazione calciatori (da 40 mila a 195 mila euro) e premi rendimento calciatori (da 0 a 269 mila euro). Immutati gli introiti per i proventi tv, 1 milione 250 mila euro. Contributi Lega, fondazione mutualità e tv: in combinata apportano il 58.31% del totale del valore della produzione, molto inferiore rispetto al 71.36% registrato al 30 giugno 2016. A controbilanciare le plusvalenze, che hanno inciso per il 12.97% rispetto al 6.08% dell’anno precedente.

Simone Longarini e Vittorio Cozzella

Fondi per rischi e oneri, le cause L’importo è di 755 mila 414 euro, derivante da un accantonamento «prudenziale per cause aperte nei confronti di ex dipendenti. La società ha ritenuto opportuno, al 30 giugno 2017, accantonare ulteriori 100 mila euro dopo aver valutato lo stato del contenzioso in essere con un ex direttore sportivo». Vittorio Cozzella? Più che probabile, d’altronde non sarebbe una sorpresa.

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