Criminalità, Umbria: 81 beni a capo dell’Anbsc

Dossier del Viminale aggiornato al 31 luglio 2018: 76 immobili e 5 aziende sequestrate-confiscate. Sono 44 quelli destinati alla collettività per il riutilizzo

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di S.F.

Criminalità organizzata, sequestro e confisca di beni da gestire e, al termine delle varie procedure, restituire alla collettività. Il Viminale ha pubblicato il dossier aggiornato: c’è anche l’Umbria che, al 31 luglio 2018, ha all’attivo diversi beni a carico dell’Anbsc e altri in via di destinazione. Si tratta di una minima percentuale rispetto al numero totale in Italia.

In gestione Al momento l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata conta su 76 immobili (pari allo 0,41% su un complessivo di 18 mila 247 in Italia) e  5 aziende in gestione nel territorio umbro (in questo caso su un totale di 3 mila 18, lo 0,16%). Per quel che concerne gli immobili in larga misura sono terreni (40), quindi box, garage, autorimesse (11) e abitazioni indipendenti (10); le aziende invece coinvolgono un albergo/ristorante, 3 attività immobiliari e un’attività svolta da famiglie e convivenze. Il numero più alto è della Sicilia con oltre 6 mila immobili, quindi Campania con 2 mila 808 e Calabria con 2 mila 149.

Destinazione e restituzione In Umbria gli immobili già destinati sono 43 (spiccano 31 terreni agricoli e 5 magazzini), mentre l’unica azienda con pratica già archiviata è legata al mondo delle costruzioni. Da segnalare che nel periodo 1° agosto 2017 – 31 luglio 2018 l’Umbria ha chiuso a quota zero in quanto a nuove destinazioni: le opzioni sono la vendita, il mantenimento al patrimonio dello Stato, il trasferimento agli enti territoriali (ben 1.553 su 2.288, la soluzione più consueta) e la distruzione/demolizione che, tuttavia, nell’ultimo anno ha riguardato solo lo 0,04% degli immobili.

L’iter Ma cosa vuol dire destinare e restituire un bene sequestrato? In sostanza accade questo: l’Anbsc sottoscrive un documento di affidamento dell’immobile all’ente territoriale (Comune, Provincia o Regione) di riferimento. Di solito viene fatta richiesta all’Agenzia nazionale dopo aver approvato un progetto/iniziativa proposta da associazioni locali per un utilizzo a fini sociali: l’ente dà l’ok, decide di farsi carico della manutenzione – seppur non sia scontato che accada – e manda la richiesta all’Anbsc. Per quelli in gestione invece c’è attesa o a causa della procedura giudiziaria in atto o per mancanza di destinazione.

Immigrati in accoglienza Nel dossier del Viminale ampio spazio viene riservato alle presenze sul territorio italiano degli immigrati in accoglienza. Al 31 luglio 2018 sono 160 mila 458 (oltre 132 mila nei centri di accoglienza): l’Umbria, alla pari di altre regioni vicine, ne ha in carico il 2%. Poco oltre 3 mila dunque.

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