Terni, sport e barriere: premiato Pescante

L’ambasciatore del Cio all’Onu ed ex numero uno del Coni in città per parlare della sua attività: «Ha mantenuto il suo ruolo, costruisce ‘ponti’ per aprire dialoghi»

Condividi questo articolo su

Non ha bisogno di molte presentazioni Mario Pescante, classe ’38 nativo di Avezzano. Ex presidente – nonché segretario generale – del Coni, numero uno dei Comitati olimpici europei, commissario straordinario i Giochi invernale di Torino 2006 e Giochi del Mediterraneo 2009, attuale ambasciatore del Cio all’Onu: lunedì mattina è stato premiato a palazzo Bazzani per «l’impegno profuso sia a livello nazionale che internazionale per la promozione dello sport e la fratellanza fra i popoli». Ci ha tenuto in particolar modo a lanciare un messaggio nello spiegare i decenni dedicati allo sport: «È cambiato rispetto a 20-30 anni fa, ma ha mantenuto il suo ruolo. Ovvero abbattere le barriere e, se non ci si riesce, costruire ponti per creare dialogo». Ciò che ha fatto per tentare di risolvere la situazione nella penisola coreana tra nord e sud. Per lui una scultura a due vele di Ottavio Gigliotti.

La pace tra le Coree, la favola e il Cio

Pescante e il riconoscimento con doppia vela

Pescante da gennaio assumerà la carica onoraria al Cio dopo ben 25 anni di mandato nella quale si è messo in luce anche per le azioni nell’Osservatorio permanente alle Nazioni Unite. Lunedì mattina il dirigente sportivo abruzzese ha voluto mettere in risalto – su tutti – il lavoro diplomatico per sancire la storica pace tra Corea del Nord e del Sud in occasione delle olimpiadi invernali di Pyeongchang del 2018: «Una bella favola, finita – le parole di Pescante a palazzo Bazzani – come nemmeno avrebbe sognato Pierre de Coubertin, siamo riusciti a creare un dialogo. Lo sport abbatte le barriere e costruisce ponti, poi c’è l’altra faccia quella più importante ed impegnativa. Ricordo che la ‘tregua olimpica’ fu inventata 2700 anni fa, prima della fondazione di Roma, perché c’era un clima divisorio.

La politica sportiva e il recente caos: «Preoccupato»

In quanto a problemi legati allo sport Terni ne sa qualcosa. Ben impressa – tra l’altro non conclusa – la vicenda calcistica in estate: «La situazione è molto ‘calda’ e a Giovanni Malagò – il commento di Pescante – posso solo fare gli auguri perché il rischio che si corre è che tutto il passato positivo venga spazzato via in nome del cambiamento. Lo dico con malinconia e tristezza, ne prendo atto; ho qualche preoccupazione sul fatto che lui e il Giorgetti possano mettersi d’accordo». In generale l’ex numero uno del Coni sottolinea che «lo sport di oggi è diverso rispetto a quello di 20-30 anni fa, non so se sia meglio o peggio. C’è una passione più diffusa nel mondo ed è importante per il lavoro che facciamo, riesco a dialogare con tutti: musulmani, cattolici, cristiani, protestanti, buddisti, comunisti, liberali. Dunque ha mantenuto il suo ruolo».

La tacita Terni e la premiazione

Pescante dedica spazio anche al suo pensiero su Terni: «Un momento particolare – riferito alla consegna del riconoscimento, per lui anche prodotti tipici della Valnerina – questo. Terni è tacita e silenziosa, si impegna per ripartire ed è l’Italia che mi piace». A consegnargli il riconoscimento – una doppia vela, «la prima è la Valnerina e la seconda lo sport italiano», ha commentato Pescante – sono stati il presidente della Provincia Giampiero Lattanzi e il prefetto Paolo De Biagi con la presenza del vescovo Giuseppe Piemontese e dei rappresentanti del Coni regionale, dei sindaci del territorio, autorità civili e rappresentanti delle associazioni sportive.

Lattanzi e De Biagi: «Testimonial del brand italiano»

Ad aprire la mattinata era stato il presidente della Provincia: «Pescante si è impegnato per portare in alto lo sport come motivo di amicizia e fratellanza, come dimostra la storia recente sportiva delle due Coree. Per quel che riguarda il nostro territorio c’è voglia di rilancire l’attività sportiva, specie per i Comuni – presenti rappresentanti istituzionali di Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino – del cratere del sisma». Parole di elogio anche da De Biagi: «Un evento coinvolgente ed interessante. Pescante è un testimonial positivo del brand italiano: parlare di sport, che porta valori straordinari soprattutto per i giovani, ci fa bene considerando che siamo in un momento in cui nella società prevalgono atteggiamenti individualisti ed egoistici. La sua presenza a Terni conferma la vocazione sportiva di questa città». In Provincia anche il campione mondiale in carica del fioretto Alessio Foconi, accompagnato dal tecnico Filippo Romagnoli.

Il vescovo e l’appello per gli oratori. Ignozza e gli impianti che non vanno

Piemontese ha ringraziato Pescante per le sue azioni nel corso degli anni: «Lo sport, insieme alla chiesa, è un elemento straordinario di vita e valori. L’appello che faccio è di continuare a favorirne la pratica all’interno degli oratori perché bisogna proteggere lo sport dagli affari e dall’agonismo selvaggio». Quindi è intervenuto il numero uno del Coni (in sala anche il delegato provinciale Stefano Lupi e il presidente regionale onorario Massimo Carignani) Domenico Ignozza: «Periodo non molto felice per lo sport, ma l’Umbria è un’isola felice e Terni rappresenta la parte più vitale in questo momento. Per mantenere questo livello serve però un’impiantistica migliore: manca il palasport e la situazione del camposcuola la conosciamo tutti». Poi la critica: dal bando ‘sport e periferie’ abbiamo ricevuto poco, siamo stati penalizzati in questa zona». A palazzo Bazzani c’erano inoltre l’assessore allo sport Elena Proietti, il vicepresidente regionale della Figc Giampiero Micciani, il presidente del Panathlon Terni Benito Montesi e il delegato provinciale del Cip Tommaso Strinati.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli