Mense scolastiche, politica al veleno

Terni, la giornata campale di lunedì, in consiglio comunale, è destinata ad avere più di un seguito: il M5S scatenato con maggioranza e Forza Italia

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La bagarre a cui si è assistito lunedì, in un consiglio comunale ternano dove sono volate parole grosse – e non solo da parte del ‘pubblico’, composto dai genitori dei bambini che frequentano le scuole nelle quali il servizio-mensa sarebbe a rischio ridimensionamento – è destinata a continuare.

Gli atti A scatenare la ‘battaglia’ è stata, in particolare, l’approvazione dell’atto di indirizzo (qui il testo) proposto da Pennoni, Narciso (Pd) e Bencivenga (PT), nel quale c’è scritto che la decisione sulle mense scolastiche deve porre «al centro i temi imprescindibili della sicurezza e dell’educazione alimentare, privilegiando, ove possibile, il mantenimento delle cucine con preparazione dei pasti in loco». Ed è proprio quel «ove possibile» che ai genitori non va giù. Malumori anche per l’altro atto di indirizzo approvato (qui il testo) da Forza Italia, nel quale c’è scritto che  si deve «mantenere il servizio di mensa interno alle scuole, fino a che non venga espletata una gara pubblica che garantisca qualità, trasparenza». Soprattutto perché in precedenza era stato invece bocciato l’atto d’indirizzo (qui il testo) che piaceva ai genitori: quello proposto dai consiglieri del M5S, da Orsini (Pd), Melasecche (IlT), Chiappini (CA), Crescimbeni (GM) e Cecconi (FdI). Un testo nel quale si parla espressamente di «mantenimento ed il ripristino, la dove non ci fossero, delle cucine in loco».

Le ricadute Il Movimento 5 Stelle, in una durissima nota, ha ribadito tutte le accuse all’amministrazione comunale, ma ne ha riservate anche ai consiglieri Brizi e Fatale, di Forza Italia, che astenendosi sull’atto di indirizzo presentato dal M5S, ne avrebbe favorito l’affossamento: «In tal modo Forza Italia ha mantenuto in vita il sindaco – dicono dal M5S – salvandolo da una sostanziale sfiducia espressa dal consiglio e contribuendo a sancire lo smantellamento graduale delle cucine in loco, voluto dall’amministrazione».

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