‘Metro’ Cesi-Terni: «Forse entro 2020»

L’assessore regionale Chianella in commissione consiliare a Terni tra Frecciarossa, problema trasporti, rilanci, dubbi e tempistiche: «Intercity ‘Tacito’, ecco possibile novità»

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di S.F.

Diego Zurli e Giuseppe Chianella

Frecciarossa, ‘predominanza’ Perugia su Terni, ipotesi sul ‘Tacito’, Orte-Civitavecchia e collegamento Cesi-Terni. Di certo i temi da trattare non sono mancati all’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Chianella, protagonista mercoledì mattina a palazzo Spada in I° commissione consiliare per dare delucidazioni sugli sviluppi del sistema umbro: interessanti – poi bisognerà vedere gli atti concreti, i precedenti non sono rassicuranti – in particolar modo le parole sulla ‘metropolitana’ di superficie e l’intercity di collegamento tra la città e Milano. L’ex sindaco di Avigliano Umbro lancia numeri, dati e possibili tempistiche, tagliando corto su un’altro problema sollevato: «Frecciarossa a Orte o altrove? Tecnicamente non possibile, non se ne parla».

L’ASSESSORE CHIANELLA E LA ‘METROPOLITANA’ DI SUPERFICIE: «FORSE SI DEFINISCE PER IL 2020», VIDEO

Giuseppe Chianella

La metropolitana di superficie Chianella è giunto di buon’ora in sala consiliare: rapido briefing con l’assessore comunale Emilio Giacchetti, uno scambio di battute con il consigliere Enrico Melasecche (I love Terni) e giù a dare spiegazioni, in primis sull’eventualità Frecciarossa a Perugia con l’arretramento’ da Arezzo. L’assessore regionale ha in sostanza risposto a tre atti riassunti – in breve – da Melasecche, Federico Brizi (FI) e Francesco Filipponi (Pd), fornendo un aggiornamento sulle varie questioni in ballo: oltre 30 minuti di intervento tra sunti delle puntate precedenti e obiettivi a stretto giro dell’amministrazione regionale Focus giocoforza su Terni. 

FRECCIAROSSA E UMBRIA: «SOGNI E REALTÀ»

ESPROPRIO E CESSIONE TERRENI ALLA REGIONE, LA DETERMINA DELL’OTTOBRE 2016

Ponte Le Cave

La metropolitana di superficie e il blocco: «Forse entro il 2020» Anni e anni di discussione, ma tutto al palo. Per il collegamento tra Cesi e Terni ancora nulla da fare: «Il progetto – le parole di Chianella – ha impegnato fondi complessivi per 19 milioni di euro, fin dagli anni ’90. Se ne occupa Umbria Mobilità. Il lavoro prevedeva il potenziamento della tratta Cesi-Terni con raddoppi selettivi in alcune stazioni: molti lavori sono stati fatti, parlo di sottopassi carrabili, pedonali, fermate e via scorrendo. Ad oggi rimangono risorse da utilizzare per circa cinque milioni, sono sostanzialmente bloccati per una doppia motivazione: c’è la necessità di una variante da parte del Comune di Terni e di concludere degli espropri nella zona del ‘Tulipano’. Se questa situazione si sbloccasse e ripeto che è in mano al Comune di Terni, significa che la questione si potrebbe definire entro il 2020. Tutto – ha concluso su questo aspetto – è legato a un fatto amministrativo in sostanza». Nel contempo nella sala accanto era in corso un tête-à-tête tra sindaco, membri della giunta e dirigenti comunali per fare il punto della situazione: l’assessore ai lavori pubblici Sandro Corradi, in un paio di circostanze, è entrato in sala consiliare per uno scambio con Chianella. Per il Comune ci sarebbe l’ipotesi di poter accorciare ulteriormente i tempi, sempre che si riesca a risolvere nel giro di un paio di mesi il problema espropri. Da lì non ci si schioda.

PERUGIA, TERNI E LE PREFERENZE: «NESSUNA UMBRIA A DUE VELOCITÀ»

Un tratto della Cesi-Terni

‘Tacito’: «Ecco possibile soluzione per accorciare tempi» Si parte da un chiarimento: «No, non può essere ‘trasformato’ in un Frecciabianca perché quest’ultimo appartiene alla rete alta velocità e oltretutto dovremmo trattare con le altre regioni coinvolte, vale a dire Toscana, Emilia Romagna e Lombardia». Poi Chianella inizia a tirar fuori dati (forniti da Trenitalia) per dare una valutazione più ampia: «Le persone, di media, coinvolte da Terni sono 4-5 per l’andata a 5-6 per il ritorno, partenza è alle 5.05 e l’arrivo poco dopo le 12». Sette ore, non proprio veloce. E dunque? L’assessore regionale spiega che, in linea di massima, una soluzione per stringere i tempi potrebbe esserci: «L’idea è quella di arrivare a Firenze e da lì prendere il Frecciarossa per Milano, in questo modo si taglierebbero due ore. Sì, perché nel capoluogo toscano ‘Tacito’ arriva alle 8.08 e appena otto minuti prima c’è un Frecciarossa che parte». Perfetto. Ma c’è un problema: «Serve anticipare – la conclusione – la partenza del ‘Tacito’ da Terni per far sì che si possa creare questo collegamento».

Corradi e Zaccone durante la riunione tra sindaco, giunta e dirigenti

«TERNI RISCHIA L’ISOLAMENTO»

Orte-Civitavecchia e bretella Ast-San Carlo: «Ci sono soldi ‘veri’ ora» Si passa poi ad altri argomenti. Si inizia con l’arteria in direzione Lazio: «I tempi biblici – l’amara constatazione di attacco – fanno parte della storia d’Italia. Posso dire che ora ci sono soldi ‘veri’ a disposizione, sono 471 milioni a capo della Regione Lazio: i lavori sono in corso fino a Monte Romano, diciamo che si inizia a vedere l’uscita dal tunnel. Per quel che concerne la bretella c’è il finanziamento di 2,5 milioni di euro, siamo in attesa del decreto».

IL ‘MITO’ DELLA CESI-TERNI, ANNI E ANNI DI PAROLE

Il Frecciarossa a Perugia e il paragone con la Basilicata Tuttavia Chianella, in precedenza, si era soffermato a lungo sull’ormai noto dibattito sull’alta velocità a Perugia: l’assessore, dopo aver ricordato che «in generale l’alta velocità è concepita per grandi aree metropolitane e le tracce sulla linea Roma-Milano sono limitatissime perché ci sono circa duecento treni al giorno», è tornato sul discorso legato alla stazione ‘media-etruria’ in Valdichiana (una struttura di servizio posizionata in un punto strategico per le regioni coinvolte, citato l’esempio della medio-padana di Reggio Emilia) e ha sottolineato che, al momento, per il Frecciarossa a Perugia «la Regione non ha stanziato alcun fondo». Motivo? «Stiamo facendo un percorso di carattere amministrativo che include delle manifestazioni d’interesse per la gestione del servizio. Siamo in attesa della scadenza in tal senso, che è fissata per il 22 gennaio». Chianella fa anche un esempio a questo punto: «Il servizio in Basilicata – la linea in realtà è la Taranto-Milano, ma con fermate a Metaponto, Ferrandina e Potenza sempre con il sistema dell’arretramento’ – costa quattro milioni di euro l’anno. Ci sono diversi soggetti economici interessati, come ad esempio fondazioni e Camera di commercio».

LE DIVERSE IDEE SULLA STAZIONE DI ORTE

Maurizio Angelici

Il ‘no’ deciso: «Orte? Non è possibile» Per quel che concerne – in linea di massima era intuibile anche senza ulteriori spiegazioni di Chianella – la richiesta di altre stazioni in Umbria per l’alta velocità, l’assessore ribadisce che «non è tecnicamente possibile. Questo possibile servizio di alta velocità ricade anche sul territorio di Terni, poi è chiaro che è più specifico per la zona di Perugia». Breve spazio alla questione Orte: «Anche in questo caso la risposta è negativa. Mi dicono – altri dati – che da Roma a Firenze il treno percorri la tratta a una velocità media di 250 chilometri orari, che salgono a 300 proseguendo verso Milano: lo stop a Orte crea problemi per questioni di decellerazione e ripartenza. Non è negli orizzonti di Trenitalia un’ipotesi del genere». C’è chi non concorda e lo ha fatto ben capire anche mercoledì mattina.

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