Mobilità notturna: studenti vs Comune

Perugia, gli universitari: «L’orario prolungato del Minimetrò non può sostituire Gimo, il servizio coinvolge tutte le aree della città»

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Mobilità sostenibile e notturna tutto l’anno. Lo chiedono a gran voce, da tempo ormai, gli studenti perugini attraverso i rappresentanti dell’Udu che, da giorni, spingono affinché le istituzioni e tutti i soggetti coinvolti lavorino insieme per continuare a mantenere il servizio anche dopo la scadenza della sperimentazione prevista per il prossimo 30 giugno.

Minimetrò Se, però, a rendere effettivo il servizio di mobilità notturna ci ha pensato la Regione ora all’orizzonte sembra profilarsi uno scontro con il comune. In vista dell’entrata in vigore dell’orario estivo del Minimetro che, in via sperimentale, sarà prolungato per i mesi di giugno e luglio e non solo durante i dieci giorni di Umbria Jazz, a preoccupare gli studenti universitari è l’idea e «la volontà più o meno espressa dell’assessore alla mobilità Casaioli di voler presentare questo come un servizio alternativo alla mobilità notturna».

GIMO, LA PRIMA CORSA – IL VIDEO

La prima corsa del servizio

Gimo «Sarebbe un errore pensare al minimetrò come sostituto di Gimo, – afferma Luigi Chiapparino, coordinatore della Rete degli studenti medi Umbria –  in primis perché il ridotto tragitto impedisce ai residenti di zone come Ferro di Cavallo, San Sisto, Via della Pallotta di potersi spostare liberamente per la città senza utilizzare un mezzo privato o che comunque devono utilizzare per poter raggiungere le fermate del minimetrò. Gimo è invece un servizio che risponde a questa esigenza collegando Centro storico e periferie. Inoltre è ecocompatibile, con emissioni minime e permette di dare la scelta a molti cittadini di lasciare a casa il proprio mezzo privato, con benefici collettivi in termini di qualità dell’aria e minore smog. La mobilità notturna permette di pensare la città come aperta ed accessibile a chiunque e a qualunque ora: il minimetrò, seppur un importante trasporto, non è capace per sua struttura di ottenere lo stesso risultato».

Pubblico differente Tra i due sistemi, dunque, non ci può essere contrapposizione, perché entrambi utili alla cittadinanza «ma destinati ad un utilizzo differente e a utenze diverse – come aggiunge Costanza Spera, coordinantrice Udu Perugia – toglierne uno vedrebbe leso l’interesse dei cittadini, intendendo non solo gli utenti, ma anche gli esercenti commerciali, i gestori di cinema e teatri, i negozianti ed anche le istituzioni cittadine prestigiose».

Il comune Nel frattempo anche il Magnifico Rettore ha espresso tutto il suo sostegno al servizio Gimo. «Lo ha detto lo stesso Moriconi – proseguono gli studenti – affermando l’impegno dell’ateneo affinché le istituzioni coinvolte nel progetto, Comune e Regione in testa, inizino a discutere di rifinanziamento del progetto e di una sua stabilizzazione dopo la fine della sperimentazione. Ad un mese dalla fine il Comune si dovrebbe impegnare, come finora non ha fatto, per la buona riuscita del servizio e ad un suo rifinanziamento, invece di lavorare ad ipotesi alternative».

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