Montecastrilli discute sulla crisi politica

Il gruppo consiliare ‘Montecastrilli siamo noi’ denuncia «una grave situazione finanziaria alla quale ha contribuito anche questa amministrazione»

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del gruppo consiliare ‘Montecastrilli siamo noi’

Il 13 febbraio 2019 si è tenuto il consiglio comunale convocato dal gruppo consiliare ‘Montecastrilli siamo noi’ per avere chiarimenti sulla crisi politica, per portare il dibattito politico nella sua sede naturale ossia l’aula consiliare, in tutta trasparenza ed aperto ai cittadini. E soprattutto che avvenisse entro tempi brevi (a norma di legge 20 giorni dalla richiesta), perché questo territorio non si può permettere una situazione di stallo, vista la grave situazione finanziaria nella quale versa, alla quale ha contribuito in modo importante anche questa amministrazione.

Come prevedibile, la crisi politica si è dissolta in un rimpasto con un azzeramento della giunta precedente, che dopo i 3 assessori dimissionari ha visto la revoca dell’incarico all’assessore Aquilini per poi rinominare i nuovi amministratori, confermando Claudia Sensini e Benedetta Baiocco e promuovendo due nuovi entranti Federica Ferrotti e Fabrizio Finistauri (presidente del consiglio dimissionario). Le deleghe? Ci saremmo aspettati già di conoscerle ieri sera, ma il sindaco ha promesso saranno deliberate nei prossimi giorni, anche perché la situazione è tutt’altro che serena a giudicare dalla comunicazione non verbale durante il dibattito dei vari protagonisti, dal primo cittadino e agli assessori dissidenti che dicono di voler ‘riprovare, ridare fiducia’ e alla dichiarazione di Aquilini che è uscito sbattendo la porta, prendendo atto delle revoca dall’incarico da assessore e annunciando una prossima conferenza stampa per esternare le proprie considerazioni in merito. Insomma, ci aspettiamo che qualche sassolino nella scarpa se lo tolga.

Perché alla fine della fiera sembra che il nodo fosse proprio il consigliere casteltodinese (il più votato della maggioranza), ovviamente a cui, forse proprio per logiche di posizionamento, ha fatto da contraltare l’ex assessore Luca Raggi. Come ‘Montecastrilli siamo noi’ abbiamo ribadito che il dissenso degli assessori uscenti non si è mai concretizzato in un voto discorde in consiglio comunale rispetto alla linea del primo cittadino e che esprimersi con un voto favorevole, a nostro avviso, equivale al condividere una scelta. Abbiamo ricordato loro che la lista ‘Insieme per il bene comune’ è nata da due fazioni del Pd, tanto che la precedente tornata elettorale ha visto la lista Angelucci contro la lista capeggiata da Raggi. Che poi qualcuno, dice per il bene della comunità, ha voluto si unissero in un unico listone. Un matrimonio combinato che non ha retto al tempo. Abbiamo chiesto ai nuovi assessori come possono pensare andare a condividere altri due anni abbondanti di lavoro con il sindaco che hanno accusato di mancanza di programmazione, correttezza e trasparenza nelle azioni. D’altronde dal sindaco ci saremmo aspettati, dopo la sfiducia incassata su diversi fronti, abbiamo detto al sindaco, le dimissioni e non la pedissequa accettazione di un accordo, per lui, capestro.

Ora aspettiamo la spartizione delle deleghe, visto che in campagna la lista ‘Insieme per il bene comune’ si autodefiniva come quella delle competenze. ‘Montecastrilli siamo noi’ continuerà la propria attività facendo fede al mandato del proprio elettorato, facendoci portavoce delle esigenze reali della comunità e supervisionando lo svolgersi dell’attività amministrativa. Rispetto alla quale, continuiamo a non vedere il cambio di passo. Si continua a negoziare opere pubbliche mentre il territorio ha bisogno di una strategia chiara di sviluppo, qualcosa di molto più complesso.

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