Morti sul lavoro, sindacati dal prefetto

Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria giovedì a Perugia hanno organizzato un flash-mob di sensibilizzazione e denuncia

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Una fila di lenzuoli bianchi stesi a terra con sopra una rosa rossa: è l’immagine simbolica con la quale Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno voluto lanciare l’ennesimo grido di allarme per il drammatico fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro. I tre sindacati, insieme a diversi lavoratori, delegati aziendali e Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) si sono dati appuntamento giovedì a Perugia, sotto il palazzo della prefettura, per un flash-mob di sensibilizzazione e denuncia.

La denuncia

«Già 11 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno in Umbria, e 3.200 denunce di infortunio nei primi 4 mesi del 2019 – hanno ricordato i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini – sono dati che tolgono il fiato, come ha detto recentemente il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Per questo a distanza di poche settimane siamo tornati dal prefetto di Perugia per chiedere interventi straordinari e soprattutto un coordinamento regionale che possa produrre impegni concreti e immediati, sia da parte delle istituzioni preposte che delle imprese».

L’incontro col prefetto

Il prefetto Claudio Sgaraglia si è dimostrato ancora una volta sensibile alla problematica e ha riferito ai sindacati di aver già messo in atto un intervento dopo la prima sollecitazione arrivata da Cgil, Cisl e Uil per incrementare i controlli e le verifiche sui posti di lavoro. Inoltre, il prefetto ha anche riferito di aver sottoposto al commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto del centro Italia la richiesta dei sindacati di confermare in tutti i cantieri del cratere l’utilizzo del Durc con congruità, strumento fondamentale per garantire sicurezza e legalità. Infine, il prefetto ha accolto la richiesta dei sindacati di convocare, in tempi brevi, gli ‘stati generali’ sulla sicurezza sul lavoro in Umbria, coinvolgendo il prefetto di Terni, la Regione dell’Umbria, i Comuni di Perugia e Terni, gli enti preposti (Inail, Insp e Ispettorato del lavoro), le forze dell’ordine, l’università e le associazioni datoriali, a partire da Confindustria. «Il tutto – hanno spiegato ancora i segretari di Cgil, Cisl e Uil – con l’obiettivo di arrivare ad un protocollo regionale sulla sicurezza sul lavoro, sul modello di quanto già realizzato in altre regioni italiane, che offra strumenti concreti per fermare questa piaga. Come Cgil, Cisl e Uil abbiamo abbiamo proposte precise in materia di controlli, formazione, contrattazione e appalti che sintetizzeremo in un documento da consegnare al coordinamento».

I dati

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro registrate da Inail nei primi 4 mesi del 2019 in Umbria sono state 3.207, contro le 2.905 dello stesso periodo nel 2018. L’incremento interessa soprattutto l’industria e i servizi (+271), mentre in agricoltura si registra un lieve calo (-10). Circa un infortunio su tre riguarda le donne. Le morti sul lavoro nello stesso periodo sono state 9, di cui 4 in itinere. Erano state 7 nel 2018. Nei mesi di maggio e giugno si sono però registrate almeno altre due morti sul lavoro in Umbria, portando il drammatico conteggio a 11 vittime dall’inizio dell’anno.

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