MotoGp, perenne crisi Petrux: 9° in Giappone

Il 28enne di Terni mai protagonista a Motegi nella gara vinta da Márquez: Rins e Viñales allungano in graduatoria per il podio mondiale

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Quando in sella ad una Ducati ufficiale si viene superati da Joan Mir vuol dire che la crisi è davvero profonda. È  accaduto a Danilo Petrucci al Twin Ring di Motegi, in Giappone: il circuito asiatico non regala sorrisi al pilota di Terni, costretto all’ennesima gara anonima nelle retrovie senza mai dare la sensazione di poter lottare per la top five. Alla fine è 9°, la vittoria è di Marc Márquez su Fabio Quartararo e Andrea Dovizioso. Álex Rins e Maverick Viñales allungano sul 28enne nella lotta per la 3° piazza in graduatoria generale. Prossimo weekend in Australia.

Petrucci a Motegi

Petrucci mantiene posizione

In avvio il ternano non guadagna né perde alcuna posizione e dopo i primi giri resta 8° tra Crutchlow e Mir, mentre davanti Márquez inizia fin da subito a fare gara a sé. Il 9 della Ducati fa fatica a stare dietro al pilota britannico e dalle retrovie è invece Rins che lo riagguanta: a 18 giri dalla conclusione c’è il sorpasso del catalano. L’altro contender per il 3° posto mondiale, Viñales, è 6°. Petrucci battaglia con Mir per mantenere la posizione e questo la dice tutta sul momento del centauro umbro: il 22enne di Palma de Maiorca opera il sorpasso a metà gara.

La crisi, rischio top five mondiale

Petrux non riesce in alcun modo ad avere un buon ritmo e perde terreno anche da Mir, restando in 10° posizione ben lontano – oltre tredici secondi di distacco – dal campione del mondo in carica – sia dalla testa della corsa che dalla posizione podio. L’unico acuto arriva a quattro giri dalla bandiera a scacchi quando l ternano quantomeno si mette dietro l’ex compagno di team in Pramac, Miller, per riprendersi la 9° piazza. Non accade altro: Viñales (4°, ora a quota 176), Rins (7°, 176 anche lui) prendono ulteriore vantaggio in classifica (169 per il 9 ), mentre Quartararo conquista venti punti e avvicina il ternano (163). «Non posso essere soddisfatto del mio risultato, anche se ho lottato moltissimo in gara. Purtroppo – l’amaro commento – ho faticato molto nei primi giri con la gomma anteriore, che si è scaldata troppo, ma quando sono riuscito a riportarla alla temperatura giusta ho iniziato a girare con dei buoni tempi e, nell’ultima parte di gara, sono stato veloce. Mi manca ancora qualcosa per tornare a fare delle gare al top, però sento che sto tornando vicino al mio livello di inizio stagione; è chiaro che dobbiamo e vogliamo fare di più e fortunatamente l’Australia è solo tra una settimana».

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