All’età di 84 anni è morto a Roma l’onorevole Stefano Rodotà. Due anni fa era stato ospite dell’università di Perugia in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.
Rodotà Stefano Rodotà, inervenendo alla cerimonia con una riflessione dal titolo ’Dall’umano al post umano’, aveva messo in risalto alcune contraddizioni che caratterizzano la ricerca scientifica ed i limiti che si vorrebbero o non si vorrebbero porre a chi la ricerca fa. Giungendo ad affrontare il tema della ‘realtà aumentata’ e delle implicazioni che l’uso delle nuove tecnologie hanno comprtato nella società moderna.
La vita Rodotà era nato a Cosenza il 30 maggio del 1933. Il padre, insegnante di matematica di origine albanese poi iscritto al Partito d’azione, insegnava alle medie e dava ripetizioni a Giacomo Mancini, il futuro leader socialista; uno zio divenne segretario locale della Dc. Nel ’79 era entrato in Parlamento, ma a sorpresa aveva rifiuta l’offerta dei radicali («l’unico partito al quale sono mai stato iscritto»), e si era candidato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci. Nell’89, dopo la svolta di Occhetto, aveva aderito al Pds e ne diventa presidente. Nel 2013 il M5S lo aveva candidato alla successione di Napolitano e lo avevano votato anche Sel e alcuni del Pd. Poi Grillo lo avrebbe rinnegato.