Narni, anche due sensitivi sulle tracce di Giuseppe

Quando non si intravede una speranza, ci si aggrappa a tutto. Ancora senza esito le ricerche dell’anziano scomparso da Capitone. La ricostruzione

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Quando non si intravede una speranza, ci si aggrappa a tutto. Così ci sono anche due sensitivi ternani sulle tracce di Giuseppe Perotti, l’83enne di Capitone (Narni) allontanatosi nella tarda serata di domenica dalla propria abitazione, senza lasciare tracce. Contattati da alcuni familiari, i due sensitivi hanno fornito indicazioni su una possibile presenza del corpo dell’uomo all’interno di vasche per l’accumulo di acqua piovana presenti nella zona di Capitone. Elementi che sono stati acquisiti, fermo restando che le attività di ricerca – che vedono in campo decine di persone fra corpi specializzati e volontari – prescindono da tali aspetti, seguendo logiche decisamente più ‘scientifiche’.

Ricerche senza esito

Di risultati però, a quasi 72 ore dalla scomparsa dell’83enne, non ce ne sono ancora. Eppure per due giorni i carabinieri – ‘forestali’ compresi – la polizia di Stato con un proprio elicottero, i vigili del fuoco e il soccorso alpino con tanto di unità cinofile, la polizia provinciale e la protezione civile hanno dato fondo alle proprie energie, perlustrando in lungo e in largo il territorio circostante la frazione di Capitone. Nella speranza di poter trovare tracce di Giuseppe Perotti.

Svanito nel nulla

Quest’ultimo, che condivide con i familiari lo stesso complesso residenziale, pur vivendo in un proprio appartamento, è conosciuto come una persona semplice, talvolta burbera, ma buona e stimata da tutti. Lavoratore indefesso, legato alle sue terre, domenica sera poco dopo la mezzanotte ha indossato i vestiti ed un pesante giaccone sopra il pigiama, ha messo il portafogli in tasca, ha chiuso la porta di casa con più mandate ed è uscito senza più dare notizie di sé. Svanito nel nulla. L’ipotesi del suicidio, che resta la più probabile per chi indaga, deve comunque confrontarsi con il buon stato di salute di un anziano autonomo, attivo, che sì aveva perso la sorella da pochi giorni, ma che poteva contare su una solida rete di relazioni familiari. Oltre quella, pochi contatti, quasi nessuna dimestichezza con le tecnologie – tanto che il suo telefono cellulare, spento da domenica sera a cena e sempre poco utilizzato, non fornisce alcun segnale utile agli inquirenti -, una pensione minima di poche centinaia di euro al mese e ora anche un mistero che tutti sperano possa concludersi positivamente.

L’appello a ‘Chi l’ha visto?’

Le ricerche dell’uomo non si sono spostate di molto dalla sua zona di residenza, anche in ragione del fatto che l’allontanamento è avvenuto in un orario in cui le temperature erano di alcuni gradi sotto lo zero e si pensa non possa aver camminato a lungo. Mercoledì sera anche la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ lancerà un appello per Giuseppe. Anche un solo elemento in più può essere utile a chi finora non ha mai smesso di cercarlo e di sperare.

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