La notte da incubo risale a poco più di un anno fa. Era l’autunno del 2017 quando una 30enne denunciava ai carabinieri di essere stata violentata sessualmente da due uomini – entrambi 45enni di origini siciliane e operai di un’azienda narnese – dopo una serata trascorsa in un locale pubblico di Narni. Lì, fra un bicchiere e una risata, i tre avevano approfondito una conoscenza che fino a quel momento era stata solo ‘di vista’. Ma l’epilogo avrebbe poi cancellato qualsiasi sorriso.
Racconto drammatico
Al culmine della serata, i due operai – che condividono la stessa casa – avrebbero convinto la 30enne a seguirli presso la loro abitazione. Ed è lì che, stando alla denuncia raccolta dai carabinieri del Comando Stazione di Narni e quindi dal pm Barbara Mazzullo, si sarebbero consumate le violenze sessuali, ripetute, nei confronti della donna. In particolare da parte di uno dei due 45enni, la cui posizione processuale appare sensibilmente più grave rispetto all’altro imputato.
Rinviati a giudizio
Dopo l’allucinante nottata la giovane si era recata al pronto soccorso dell’ospedale per farsi visitare e lì era emerso il dramma vissuto sulla propria pelle, segnalato poi ai carabinieri che nel corso del tempo hanno svolto accurati accertamenti sull’accaduto, raccogliendo testimonianze ed elementi tali da portare alla denuncia dei due 45enni all’autorità giudiziaria. La prima udienza del processo – dopo il rinvio a giudizio sancito dal gup Federico Bona Galvagno mercoledì mattina – si terrà il prossimo 16 aprile di fronte al tribunale di Terni in composizione collegiale. I due imputati sono difesi dall’avvocato Alfredo Perugi del foro di Viterbo, mentre la 30enne si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Marco Franceschini di Terni.
