Narni, politica agitata su Gosource-Sangraf

Terni, in assenza di commenti ufficiali da parte del governo regionale e locale, a parlare sono il M5S e ‘Tutti per Narni’, perplessi sull’operazione

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La politica, soprattutto quella che a Narni sta all’opposizione – anche perché altri commenti ufficiali non ne sono arrivati (e questo è un segnale non trascurabile) – alza i toni sulla vicenda relativa al passaggio dello stabilimento ex Sgl ed ex Elettrocarbinium alla Gosource-Sangraf

Luca Tramini

Il M5S «Dubbi, tanti dubbi, zone d’ombra, tante parole pochi fatti». Secondo Luca Tramini, già candidato a sindaco di Narni per il Movimento 5 Stelle, «La nuova proprietà, Gosource, a luglio con un comunicato diffondeva la notizia dell’acquisizione e abbozzava le linee per Narni2, la parte ancora produttiva ed appetibile, ma non chiariva nulla per il destino di Narni1, la realtà piu bisognosa di bonifiche ambientali, la quale sarebbe acquisita da Boachang Investement, una Ltd di investimenti cinese che ancora per molti aspetti è contornata da mistero e nebbia».

Un elettrodo in lavorazione

Gli elettrodi La cosa fondamentale, dice Tramini, «è che l’ex Sul non deve diventare un mero stabilimento di finitura di elettrodi importati dalla Cina, andando a bloccare quello sviluppo industriale che garantirebbe il reintegro completo degli operai e forse nuove assunzioni. Infatti per noi la questione più importante a cui va la massima attenzione è la tutela dei lavoratori che devono essere assolutamente reintegrati, perché resta la paura che queste società cinesi declassino l’Sgl in un semplice centro di finitura e non ridiano allo stabilimento il giusto slancio. I lavoratori e tutta la città hanno bisogno di certezze, non di ulteriori promesse e ulteriori false speranze».

Gianni Daniele

‘Tutti per Narni’ Dello stesso tenore la presa di posizione di Ganni Daniele, a sua volta candidato a sindaco per ‘Tutti per Narni’. mette in evidenza quelle che a suo modo di vere solo le stranezze della cosa: «Il fattore temporale tanto prolungato non è altro che un proseguire delle preoccupazioni per tutti quei lavoratori (quasi tutti in verità) che vedranno terminare alla fine dell’anno, gli ammortizzatori sociali», come pure «apprendere che si comincerà la fase produttiva solo con un semilavorato e non con un prodotto finito, nonostante tutti i distinguo che sono stati enunciati. La cosa strana che sarà fatta la lavorazione più dispendiosa economicamente, perché ad alto consumo energetico». Ma anche «che non sia stato presentato un piano industriale, ma illustrati dei probabili investimenti in relazione alle quote di mercato, che si riusciranno a conquistare da qui ai prossimi 36 mesi e che non vi siano garanzie sulla riassunzione di tutti i lavoratori dell’ex Sgl Carbon».

Lo stabilimento

Gli impegni Nel comunicato fatto dalla Gousorce group sul proprio sito non più tardi di pochi mesi fa, ricorda Daniele, «si leggeva che entro il terzo trimestre del 2018, sarebbe entrata a regime tutta la fase produttiva della fabbrica. Ebbene apprendiamo che a distanza di poco tempo tutto questo non è più vero, con delle ripercussioni sul piano occupazionale, di prospettive future, non di poco conto. Doveva esser un dovere delle istituzioni pretendere dalla Sgl Carbon che nella fase di compravendita dell’Azienda, fosse obbligo per chi subentrava, la riassunzione di tutti i lavoratori, come da accordi sottoscritti tra le parti sociali».

Luigi Negrelli

Negrelli Ma a Daniele, poi, non è sfuggita «la presenza nello staff aziendale con ruolo di spicco, di chi ha avuto nella vicenda Elettrocarbonium/Monachino (il riferimento è a Luigi Negrelli, dirigente Sgl Carbon e poi della Elettrocarbonium di Monachino, di cui si parla come possibile direttore dello stabilimento narnese; ndr)».

Gli elettrodi

«Il passato non si cancella» ‘Tutti per Narni’ chiarisce che «siamo consapevoli che non sia compito di una forza politica entrare nel merito delle scelte sul management di un’azienda: di sicuro però corre l’obbligo a noi e a maggior ragione alle istituzioni che governano il nostro territorio, vigilare attentamente affinché non ci sia nulla che si possa frapporre tra le regole che disciplinano il mondo del lavoro, e il rispetto delle stesse. Chiediamo quindi alla nuova proprietà, come sicuramente farà, di esser più attenta in tutto questo, aggiungendo però che ci saremmo aspettati delle scelte quantomeno più oculate, nel rispetto di un recente passato, che ha visto vivere ai lavoratori, le loro famiglie e a tutta la comunità narnese, momenti che la stanno tuttora segnando profondamente. La vicenda Elettrocarbonium e chi ne è stato un attore protagonista non possono essere cancellate con un colpo di spugna».

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