Narni, San Liberato ‘soffocata’ dal rumore

Tornano a chiedere provvedimenti e barriere fonoassorbenti i cittadini della frazione narnese: «Anas e istituzioni battete un colpo»

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Tornano a chiedere una soluzione per i rumori derivanti dal traffico lungo il raccordo Terni-Orte, i cittadini di San Liberato (Narni). E lo fanno attraverso una nota in cui riepilogano la lunga diatriba relativa al collegamento stradale e all’esigenza di installare barriere fonoassorbenti.

La storia

«Questo importante snodo stradale – scrivono alcuni di loro in una nota – ha creato non pochi problemi alla nostra comunità sin dalla sua realizzazione. L’Anas, infatti, circa 50 anni fa ha distrutto diverse abitazioni abitazioni di privati e ne ha rese inagibili altre proprio per portare a termine questa imponente opera. Inoltre San Liberato ha pagato un prezzo ancora più alto quello di vite umane, a causa degli attraversamenti a raso. Solo dopo la morte di alcuni compaesani e di aspre battaglie culminate con il blocco del traffico, siamo riusciti ad ottenere gli svincoli. Anche questi, però, hanno portato gravi disagi soprattutto alla viabilità interna».

«Situazione insopportabile»

«A fine anni novanta – proseguono – altre richieste, raccolte firme, richieste di campionature fonometriche, ultime quelle dell’Arpa con dati allarmanti, mozioni e diffide per la realizzazioni delle barriere e tantissime altre iniziative pubbliche e private che si sono susseguite in oltre 30 anni e che ad oggi non hanno ancora avuto una risposta. Attualmente, vista l’importantanza del raccordo lungo cui si snoda il nostro paese, la situazione è diventata insopportabile: il traffico aumentato vertiginosamente, il numero di mezzi pesanti che circolano giorno e notte, i continui lavori sulla strada di adeguamento atti solamente a migliorare la viabilità incidono moltissimo sulla vita di tutti i giorni.Pertanto – concludono i cittadini di San Liberato – siamo veramente preoccupati e stufi di questa situazione, pretendiamo una risposta concreta ed un impegno serio da parte di Anas e delle amministrazioni».

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