Natale a Terni: «Ci siamo anche noi»

Commercianti delusi dalla nuova location del mercatino in largo Frankl: «Servono più promozione ed eventi, qui non viene nessuno»

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di F.L.

«Quando riusciamo ad incassare 30 euro al giorno è un vero successo, finora le uniche giornate in cui si è lavorato discretamente sono state l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, e il 15, perché c’era la fiera in corso del Popolo. Per il resto è il deserto». Hanno atteso tre settimane prima di parlare per capire meglio quale sarebbe stato il trend dell’afflusso e quindi delle vendite, ma ora che la chiusura del mercatino di Natale si avvicina (il 29 dicembre), i commercianti di largo Frankl hanno deciso, in coro, di dire la loro. Sono amareggiati, per non dire rassegnati, e accusano: «Qui è un mortorio, non passa nessuno».

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Le critiche

Nel mirino è finita la collocazione degli stand, distanti dal passeggio del centro, a cui si aggiunge – secondo la maggior parte di loro – la poca promozione che è stata data al mercatino, non solo a livello di cartellonistica, ma anche di eventi. «Sia chiaro – dice una commerciante, l’unica dei due disposti quest’anno a trasferirsi dalla tradizionale location di piazza Europa a largo Frankl -, nessuno ci ha messo la pistola alla tempia per farci venire qui, lo abbiamo scelto autonomamente assumendoci il rischio. Ma rispetto a quello che ci avevano esposto quando ci hanno proposto di spostarci le cose sono andate ben diversamente: non è stato fatto nulla di quanto prospettato dall’associazione che si è aggiudicata il bando del Comune». «Quel poco che c’è – le fa eco un’altra commerciante – è stato pagato da noi, non c’è alcuna attrazione che spinga la gente a venire qui, gli unici che passano, di fretta, sono coloro che parcheggiano le auto tra via Lungonera e Città Giardino e poi usano la passerella. Ma in pochi si fermano. Il resto dei ternani non è informato di questo mercatino».

Il confronto con il resto della città

A poco sono serviti i cartelloni che i commercianti, resisi conto dell’andazzo, ad inizio dicembre hanno chiesto a gran voce di installare nelle vie del centro. «Sono piccoli – continuano – e poco illuminati. Noi speravamo che questa piazza fosse più attrattiva, invece non c’è niente dell’atmosfera natalizia. Eppure, da quello che leggiamo e vediamo sui social, quello che è stato fatto quest’anno in giro per la città, in termini di iniziative e luminarie, non si era mai visto prima. Ma qui non abbiamo visto le majorettes o Babbo Natale tra la gente (la Casa di Babbo Natale di largo Frankl è aperta solo weekend, ndr), gli stand sono sicuramente più carini degli anni passati, ma le luci sono state messe solo sugli alberelli spogli. Anche la gente lamenta che il mercatino poteva essere lasciato dove era, anche a beneficio dei commercianti di quella zona, o almeno disposto in modo diverso».

Prolungata l’apertura fino al 29

Non una critica generalizzata e a priori, quella dei commercianti, che comunque riconoscono di aver avuto un dialogo con l’amministrazione. Ma ormai «la frittata era fatta». «Abbiamo parlato con il vicesindaco Giuli – spiegano -, a cui diamo atto di averci ascoltato e di esserci venuto incontro come poteva, prolungando l’apertura del mercatino fino al 29 dicembre, rispetto alla chiusura iniziale prevista per il 26. Un tentativo almeno di recuperare le spese, perché è di questo che parliamo. Per noi sta diventando una rimessa, io – dice la commerciante della ‘vecchia guardia’ – avrò finora guadagnato neanche un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il peggiore per il mercatino di piazza Solferino».

«Una rimessa»

Stesse considerazioni condivise dalla coppia di commercianti bengalesi che ha deciso di trasferirsi da piazza Solferino a largo Frankl. Loro vengono addirittura da San Benedetto e da una decina d’anni prendono in affitto una casa a Terni per il periodo del mercatino natalizio. Un’ulteriore spesa. «Ma quest’anno – spiega lei – mio marito è dovuto tornare nelle Marche per andare in giro nei mercati, perché qui è un disastro. Ci sono giorni che incassiamo appena 10 euro». Non tutti però puntano il dito contro la mancanza di promozione. «Arrivando in treno da Narni ho ascoltato un messaggio in altoparlante che promuoveva il mercatino, annunciando anche lo sconto del 10% per i viaggiatori» commenta la commessa di un altro stand. «La pubblicità è stata fatta – aggiunge un’altra -, il tempo era poco ed è stato fatto comunque un buon lavoro. Ma – ammette anche lei – il riscontro in termini di vendite non c’è stato. Qualcosa è andato storto, cosa non so».

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